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Archive for the 'Deliri personali' Category

Così è (o non è)

Giovedì, Gennaio 18th, 2007

Hanno sgomberato la scrivania che avevo colonizzato per fare spazio. Ora ho un mucchio di cose da sistemare e contemporaneamente delle ricerche da fare e tutto ciò che vorrei è:

1. Buttare tutte le carte nel primo cassonetto che incontro;
2. Andare a dormire per altre cinque ore;
3. Preparare con tutto comodo la valigia per il viaggio che mi aspetta domani (prima a Bari per la prima prova del vestito da sposa di mia sorella, poi direttamente fino a Roma, per un weekend all’insegna della birra di abbazia e, forse, delle bisteccone argentine che cucinano da I Butteri);
4. Andare a fare shopping e tornare con vestiti e maglie di tutti i generi;
5. Far apparire l’indispensabile crema per i capelli che invece arriva a fine mese (frottole del venditore? Sono due volte che dice così, in due mesi diversi) e la cui mancanza mi getta nella disperazione;
6. Fare un pranzo luculliano senza ingrassare di un solo grammo, anzi, perdendo finalmente i due chili che mi angosciano da mesi, naturalmente non da sola, ma con Giovy, in qualche bel posticino romantico, e fare in modo che resti con me fino a domani senza lasciarmi per un solo attimo;
7. Andare alla lezione di fitboxe di stasera e scoprire che finalmente si sono iscritte altre dieci persone.

Vabbè, l’elenco delle cose impossibili è lungo e non posso fare notte, anche perché queste righe sono crimonosamente scritte mentre dovrei già essere duplicemente impegnata a sistemare le mie carte e fare la ricerca, per cui preferisco piantarla prima di essere scoperta!
Buona giornata a tutto il resto del mondo.

Chi ben comincia

Venerdì, Gennaio 5th, 2007

Be’, sono passati giorni sufficienti per dire allegramente che quest’anno è iniziato decisamente male. Sembra quasi un controsenso dopo tutti i messaggi di augurio che ti piovono addosso già fin dal pomeriggio del 31: tanta felicità per te, che quest’anno possa portarti gioia e letizia, che tu possa arricchirti, che tu possa essere sempre sano come un pesce, che tutto fili proprio come tu vuoi che vada, nella serenetà e nell’armonia della famiglia.
A furia di leggere questa roba, finisce che ti convinci che qualcosa di fantastico si sta predisponendo apposta per te, che il destino sta tessendo segretamente la trama della tua felicità e che insomma, fino alla fine delle feste, almeno, tutto andrà a gonfie vele.
Perciò uno la prende un po’ male se il Capodanno comincia con una chiamata sul posto di lavoro alle 12 e 30, anche se ci resti solo per un quarto d’ora, specie se contemporaneamente ti perdi totalmente il concerto di Capodanno (quello italiano) che era un anno che aspettavi di vederlo, e se poi si scatena un furibondo litigio nel pranzo che segue (e che io avrei saltato), e finisce con una fuga da casa indispensabile per calmare i nervi.
Il resto del 2007 non è stato tanto meglio. Che poi ci si chiede che senso abbiano feste come la Befana se tanto il 2 uno torna al lavoro e dopo una sola ora passata a tormentarsi con la Finanziaria-fiume che ci ha regalato il signor Prodi (e non parliamo di allegati e collegati) già hai bell’e dimenticato la tombola, lo spumante, gli amici e quell’insana aspettativa di grandi feste che ti animava pochi giorni prima.
"Dopo Natale, freddo e fame" dice un detto popolare delle mie parti. Che diavolo, va bene il freddo, la fame mi fa pure comodo, ma tutto il resto me lo risparmierei con grande piacere.

Natale con i tuoi…

Giovedì, Dicembre 28th, 2006

A Natale sono tutti più buoni. A Natale si ha un pensiero gentile per tutti. A Natale si sta in famiglia, si fanno dolci, si organizzano pranzi pantagruelici, si scartano i regali, si passa la metà del tempo ad augurare agli altri che stiano facendo queste stesse cose che danno gioia e letizia, e alla fine si può persino pensare di andare al cinema a vedersi l’ultimo esclusivo ritrovato dei Vanzina.
A Natale si prova l’esaltante sensazione di essere dei supereroi perché tra la fine della vigilia e il momento in cui sei in cucina in pigiama a preparare il pranzo non c’è tempo di dormire.
A Natale ti senti felice, anche senza motivo, perché ci sono mille luci dappertutto, atmosfere fiabesche, regali che giungono addirittura molto prima della vigilia, di modo che se ve ne siete dimenticati, avete tutto il tempo di ricambiare il gentil gesto… A Natale si vive con quella frenesia da manager che non sa se farà in tempo a fare tutto quello che c’è nella lista, perciò può capitare facilmente di fare delle vere corse con il tempo, perché i negozi stanno per chiudere… finché non si spengono le luci, i preparativi finiscono, e finalmente ci si mette seduti tutti insieme (col telefono spento).

Buone feste a tutti!

Il potere evocativo della musica

Sabato, Dicembre 2nd, 2006

pj.jpegNon so quanto di masochista ci sia in ognuno di noi, sta di fatto che ognuno di noi ha una canzone o un intero album, o quella particolare compilation legata a un periodo precisissimo della propria vita ed è scientificamente provato che è proprio questa canzone, questo cd messo a riposo per lungo tempo, che si avrà voglia di ascoltare, quasi per caso, nei momenti meno opportuni. Così ecco che ripiombi nel passato e quasi te ne sorprendi perché improvvisamente ricordi esattamente come ti sentivi e hai quasi l’assurda sensazione di essere in un altro posto, circondato da persone diverse, in un allucinante sovrapponimento tra passato e realtà.
Così eccomi, quel venerdì mattina, quando la mia storia era definitivamente finita e, nel sole di una mattina romana, ascoltavo il nuovo cd di Pj Harvey a tutto volume (era Stories from the city, stories from the sea). E quella sensazione precisa, un nuovo inizio, la libertà, lo gioia di ricominciare, col cuore a brandelli, che ti gela il sangue. Una cosa vecchia di quattro anni che PJ da sola riesce ad evocare troppo bene… La mossa più furba sarebbe spegnere lo stereo, ma chi ci è mai riuscito?

Il tempo che non c’è

Giovedì, Novembre 23rd, 2006

E così ci sono finita anch’io. Non pensavo fosse possibile così a breve, e ancora di più, non lo credevo possibile data la mia indole. Eppure sono settimane ormai che soffro di mancanza cronica di tempo nelle sue forme più inquietanti: sono arrivata a dover scegliere tra mangiare o fare qualche altra cosa.
Le riviste che compro restano incelofanate, sono costretta a disdire gli appuntamenti, lavarsi i capelli è un’impresa che diventa fallimentare visto che sono quasi sempre costretta ad uscire prima che siano asciutti, inviare un messaggio è arduo, visto che sono eccessivamente pignola sul contenuto, la scorrevolezza del testo, lo stile e le sensazioni che deve suscitare!, in bagno devo lavarmi i denti mentre corro di qua e di là per sistemare altre cose, la colazione è un’utopia, andare a comprare qualcosa un’attività che deve essere pianificata almeno una settimana prima, dormire di più è un sogno che resta irrealizzato anche di domenica, i vetri della mia camera aspettano da più di un mese di essere lavati, leggere i blog è fantascienza e, arrivata dove sono ora, scrivere questo post è un gesto rivoluzionario.

Lost: effetti collaterali

Martedì, Ottobre 31st, 2006

Lost3.jpegQualche tempo fa lessi il commento di un tizio che sosteneva che non guardava Lost perché altrimenti non riusciva a dormire la notte. Certamente non vale per molti, ma devo confessare che anch’io, in svariate occasioni, sono rimasta profondamente turbata dagli episodi più inquietanti. A questo proposito vorrei far notare che il tema da brivido della prima serie (quello ad esempio quando, in una delle ultime puntate, Jack, Kate e gli altri vanno alla Roccia Nera) non è stato riproposto nelle serie successive, ed è un vero peccato: sfruttava una bellissima dissonanza e ti restava nel cuore, come un sinistro presagio, un dubbio dilaniante.
Nonostante manchi questo apporto fondamentale, la serie continua a fare dei momenti angoscianti il suo punto di forza, perciò capita che dopo aver visto una puntata, la notte io mi svegli a causa di un incubo molto “lostiano” e che non riesca facilmente a riprendere sonno…
L’ultimo in ordine di tempo mi ha sorpreso questa notte: un gruppo di persone tenute prigioniere in un’enorme edificio, naturalmente isolato dal resto del mondo, forse in montagna, ma in un posto asettico, bianco, come privo di vita e di speranza… In ogni momento l’angoscia del pericolo di morte, l’ansia di fuggire, gli occhi di qualche controllore addosso, la ricerca disperata di una via di fuga, un cancello da scavalcare, qualche brandello di notizia che arriva dall’”esterno”, il terrore di essere sorpresi…
A un certo punto, non ricordo tutti i particolari del sogno, mi sono svegliata un po’ agitata, e mentre cercavo di riaddormentarmi, ho avvertito una leggerissima scossa di terremoto: cercavo di capire se l’avessi sognata, ma ero perfettamente sveglia. Realtà o suggestione?
Lost: quarta puntata della terza stagione.

Live alone

Lunedì, Ottobre 30th, 2006

Uno dei desideri che ho sempre avuto in vita mia, il sogno da quando avevo diciotto, diciannove anni, è quello di avere una casa tutta mia e viverci da sola. E’ anche uno di quei desideri molto difficili da realizzare, sia perché piuttosto costoso, sia perché prima o poi la voglia di vivere da solo ti passa. Ma adesso mi renderebbe mostruosamente felice. Vantaggi:

1) Puoi ascoltare la musica al volume che vuoi, del genere che vuoi, anche spararti il terzo concerto di Rachmaninov a palla senza che nessuno possa storcere il naso;

2) Qualsiasi cosa tu faccia resta segreta: niente coinquiline spione e pettegole pronte a giudicarti se rientri leggermente ubriaca;

3) L’umore va alle stelle: ti senti regina del tuo regno, decidi con che forchette mangiare, chi invitare e sei sempre tu che decidi il colore delle tende, che tipo di luce adoperare, se aprire o no le persiane, se oziare o se invece ripulire tutto;

4) La cosa più fantastica: puoi dormire con un uomo ogni volta che vuoi, senza genitori pudichi, fratelli, sorelle, estranei tra i piedi. Organizzare cenette romantiche, festini, pigiama party, qualsiasi cosa ti renda felice…

5) Nessuno accenderebbe la tv! Potrebbe crepare inutilizzata, fatta eccezione per la visione dei film minori col lettore dvd (quelli di pregio vanno visti col proiettore).

Ecco, se potessi avere almeno un anno di vita così, ringrazio il destino fin da subito!

Sabato nordico

Sabato, Ottobre 28th, 2006

Come inizio non c’è male: apri le persiane e invece dello scenario solito del mattino, ecco gli abeti nascosti da una fitta nebbia halloweeniana. Si vedono appena e, ai loro piedi, la straducola asfaltata completamente deserta. Pare un film dell’orrore, dove inquietanti presagi si manifestano sempre grazie a espedienti meteorologici, in base a un oscuro accordo tra la Morte e gli amici Eolo, Nettuno & C. Ma se fossi in film dell’orrore sarei bloccata in un cottage sperduto chissà dove, con dei ragazzi tremendamente carini, magari anche pazzi serial-killer, certo, ma in ogni caso farei sesso invece di stare qui a vestirmi per andare a lavorare (sic!). E chissà, potrei essere l’eroina che si salva la pelle alla fine del film e sicuramente avrei dei vestiti adorabili addosso, i capelli a posto, puliti e perfetti, e nessun bisogno di fare colazione (la doccia invece, per esigenze di copione, non è da escludere…). Ci sarebbe il lieto fine dietro l’angolo e quindi qualsiasi cosa io desideri ora, si realizzerebbe definitivamente nel giro di poche ore, alla fine dell’incubo.
E invece dovrò lavorare tutto il giorno! Come incubo lascia proprio a desiderare… :-P

Ottimismo

Martedì, Ottobre 24th, 2006

mare tropicale_1.jpeg

Chissà com’è che ti svegli certe mattine e tutto il mondo sembra assecondarti, qualsiasi cosa pare andare magicamente per il verso giusto, tutto brilla di luce, hai voglia di iniziare cose che rimandavi da secoli, ti senti più magro (e lo sei! la bilancia finalmente è con te!), hai addosso delle cose che ti piacciono, il succo di frutta sembra più buono e il lavoro prende una piega di fatale ottimismo…

Come se fosse tempo di partire davvero per i Caraibi! (In realtà il lavoro che va bene è meglio di dodici traversate dell’atlantico con relativo soggiorno ai tropici).

Buona giornata a tutti ;-)

La mia nuova vita con il Nokia N70

Venerdì, Ottobre 6th, 2006

nokia_n70.jpegIeri è stata una giornata in apnea. Ore e ore di attesa per conoscere l’esito dell’esame orale di avvocato che ha sostenuto mia sorella, discussioni con mio padre, acquisti frenetici dell’ultimo minuto e un Nokia N70 che all’improvviso è apparso nella mia vita. Tensioni e ansie che si sono sciolte quasi a fatica con l’esito assolutamente positivo per mia sorella e questo regalo di Giovy che là per là mi ha scombussolata tutta.
Mai avuto un telefono così costoso in tutta la mia vita! Sono sempre stata del partito dei "basta che telefoni, sia funzionale e anche gradevole all’aspetto, il resto non conta". Spendere più di 100 euro per un cellulare mi sembra assolutamente inutile.
In più sono sentimentale, ecologista e contraria allo sciupio consumistico che porta al decesso prematuro tanti poveri cellullari perfettamente funzionanti… Cioè finché non collassa non lo cambio. Ma inaspettatamente mi sono lasciata coinvolgere da questo piccolo portentoso "dispositivo". Come avrei potuto prevedere che una cosa che non ho mai desiderato potesse portare piano piano tanta euforia?
È assolutamente fantastico, puoi scorrere i messaggi ricevuti senza doverli aprire e chiudere uno a uno, puoi personalizzarlo come ti pare, ha suonerie bellissime, ha la fotocamera, legge gli mp3, si collega al computer… Ma che ve lo dico a fare? Sicuramente chiunque ne sa più di me a riguardo (datemi il tempo di leggere il manuale delle istruzioni).

Così, ecco, è l’inizio di una nuova era. Come pure della terza serie di Lost, assaggiata sul finire di ieri col fiato mozzo, in quasi contemporanea con gli Stati Uniti.

Per entrambe le cose, grazie Giovy ;-)