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Archive for the 'Politica' Category

I giochi di prestigio della Finanziaria

Giovedì, Dicembre 21st, 2006

Trovo solo ora il tempo di citare un pezzo del bellissimo articolo di Giancarlo Fabi di commento alla Finanziaria che tutti dovrebbero leggere, pubblicato in prima pagina sul Sole 24 Ore del 19 dicembre (grassetti e colori sono miei):

"[…] L’impressione di fondo infatti è quella di un lavoro poco di cesello e molto all’ingrosso che lascia intatta la struttura dello Stato, una dimostrazione di buona volontà almeno in partenza che tuttavia ha dovuto cedere il passo giorno dopo giorno al gioco degli interessi, alle lobby delle piccole corporazioni, alla ineliminabile gattopardesca volontà di cambiare tutto perché tutto resti come prima.
Un piccolo esempio?
Il comma 1.284 stabilisce perentoriamente che entro trenta giorni viene soppresso l’Istituto nazionale della Montagna. Una dimostrazione di coraggio, un taglio drastico a un ente sconosciuto e sicuramente inutile se non a garantire significative prebende, ricche consulenze o comode poltrone. Tutto bene quindi. Attenti! Lo stesso comma avverte che impegni, funzioni, patrimonio e dotazione organica sono trasferiti all’Ente italiana montagna (sì, c’è scritto proprio italiana) tempestivamente istituito grazie al precedente comma 1.283 sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per un istituto che muore un ente che appare. Per una poltrona soppressa un’altra viene creata; anzi, una in più perché ovviamente un altro comma, il 1.287, prevede la nomina di un commissario per garantire il passaggio delle consegne. […]"

Non penso ci sia bisogno di commentare. Naturalmente non si tratta di casi isolati, è così che si fanno le manovre in Italia.

Le bugie hanno le gambe corte?

Giovedì, Ottobre 5th, 2006

Il nostro Presidente del Consiglio deve avere una faccia di bronzo davvero ben collaudata: con la stessa ingenua ipocrisia con la quale ha sostenuto dinanzi al Parlamento e agli Italiani di non sapere nulla del piano di riassetto societario Telecom redatto dal suo consigliere economico personale, annuncia ora agli Italiani (evidentemente convinto dell’inefficace potere informativo della stampa nazionale) che con la Finanziaria non è stata reintrodotta la tassa di successione.

No, non si chiama così. Subdolamente l’hanno mascherata da "tassa di registro" che tutti, poveri e ricchi (ma sì, continuiamo con questa esacerbata dicotomia, con la lotta tra le classi che sembra amare tanto il nostro attuale governo) dovranno pagare nella misura dell’11% per tutti i trasferimenti di immobili a titolo gratuito, sia per successione che per donazione.

Certo, questa è solo una delle bugie. Ci sono anche tutti i presunti "tagli", che invece, guarda un po’, sono nuove imposizioni (come i tagli alla sanità, rimpiazzati per lo stesso importo da nuovi ticket per noi), nonostante appunto, non figurino tra le nuove tasse. Be’, questa Finanziaria è una pioggia di tasse e balzelli e che il ministro dell’Economia speri di ottenere una ripresa economica massacrando la piccola impresa fa veramente ridere (o piangere, fate voi), ma tutto credevo possibile a questo mondo, tranne che potesse arrivare un giorno in cui la gente cominciasse a rimpiangere Berlusconi.

A Prodi non piace la nutella

Giovedì, Luglio 13th, 2006

nutella_2.jpgDi stangate il governo ne sta dispensando a destra e a manca, ma non sono egualmente ripartite tra tutti i cittadini italiani, piuttosto su alcune specifiche categorie ("nemiche", aggiungo io, visto che questa sinistra ha sempre sbandierato un noncelato odio di classe). E non parlo delle liberalizzazioni parziali attuate, ma del sostituire un’imposta come l’Ici, che pagano tutti, con una come l’Irap, che (oltre che illegittima) grava soltanto in tasca a una parte dei cittadini…

Be’, dopo tassisti, farmacisti (che continuano ad essere a numero chiuso), eccetera, lacrime si versano ora anche alla Ferrero, visto che il governo aumenterà l’Iva dal 10 al 20% su tutto il cioccolato contenuto in confezioni non di pregio. Pare che per l’azienda questo comporterebbe un aumento dei costi di 160 milioni di euro. Il problema è che sarebbero colpite praticamente solo Novi e Ferrero, per cui Franco Bechis, che ne parla su Italia Oggi (di oggi) dice che "il caso Nutella-Ferrero si inserisce nello stesso solco punitivo ad personam che non sembra fare onore ad un paese civile".
Be’, azzoppare le poche imprese italiane che sono rimaste nel Paese non sembra una grande mossa. L’Italia è un colabrodo e i soldi per ricucire tutto dobbiamo sborsarli noi (i politici non fanno economie e proliferano sempre di più), solo che far pesare un carico così grande su due aziende non sembra effettivamente un comportamento molto etico.

E se la nutella venisse a mancare, è proprio vero: ma che mondo sarebbe?

Caro notaio

Sabato, Maggio 27th, 2006

In questi giorni sui giornali, di qualunque tipo (virtuali, vecchio stampo eccetera) troneggia la pubblicità della casta dei notai. Un uomo affetto da sindrome demenziale acuta ti fissa attonito, con una smorfia sul viso che manco nei fumetti viene meglio.

“Oh, ma caro notaio, la credevo più caro!”

E qui voi che leggete dovete simpatizzare con quest’uomo e restare sconvolti come lui da quanto siano modeste le pretese dei notai, e dovete pensare che in fondo non avete pagato poi molto un uomo che vi concede l’onore della sua firma.

Se i notai, protetti dalla legge e praticamente intoccabili, sentono il bisogno di cambiare un po’ l’immagine da squalo/ladro che si diffonde nell’immaginario collettivo, forse qualcosa un giorno potrebbe cambiare…

In Italia ce ne sono circa 4000, che è un numero piccolissimo se pensate che in queste mani passa obbligatoriamente tutta la ricchezza del paese. Ed è un numero che non può non far pensare a quanto sia ingiusta e arbitraria la legge, a quanto siamo un paese lontano dalla libera concorrenza.

In attesa che i tempi cambino (si spera), e visto che molti notai non applicano la tariffa professionale, controllate quanto dovuto per legge (scaricate il file pdf con il decreto ministeriale che disciplina i compensi dei notai) e denunciate chi vi chiede di più. Sarebbe già un passo avanti.

Riflessioni di un elettore

Giovedì, Aprile 6th, 2006

Oggi, avendo avuto un po’ di tempo per leggere qualche quotidiano, ho trovato notizie interessanti e curiose che naturalmente riguardano gli ultimi eventi di questa rovinosa campagna elettorale e voglio condividere con voi un paio di riflessioni…

Par condicio. Francamente non capisco questa legge; non capisco perché debbano saltare programmi in tv perché qualcuno decide di non andare, neanche se viene sostituito da altri che ne fanno le veci (giornalisti, politici o chi vi pare). Non capisco come sia possibile pensare che se Prodi o Berlusconi appaiono in tv l’uno senza dell’altro, immediatamente gli elettori gonzi si faranno incantare e propenderanno per l’uno o per l’altro. Non capisco questo ruolo stregonesco che viene attribuito alla tv, se ci sono organi che vigilano sulla correttezza e l’equilibrio delle trasmissioni. Bah.

Lotta all’evasione fiscale. Un’utopia? In parte sì. Definito come “il coniglio dal cilindro”, la toppa che compensa qualsiasi taglio fiscale promesso, resta un desiderio inattuabile, anche se forse in pochi se ne possono rendere conto. Perché? Perché di tutte le pretese tributarie in tema di accertamento, solo una goccia infinitesimale raggiunge le casse dello stato. L’accertamento spesso è illegittimo (per cui lo Stato perde e spende soldi per difendere le sue pretese assurde per mano degli enti che lo rappresentano), l’accertamento perciò genera il contenzioso, il contenzioso costa, è lento e inefficace… Il sistema privato di riscossione, poi, mangia il resto. Morale della favola: alla fine di tutto ciò che lo Stato pretendeva d’incassare resta una briciola, in media l’1%. (Ad esempio nel 2003 è stato riscosso effettivamente un misero 0,96% - dati resi noti dai vertici della Guardia di Finanza e pubblicati su Italia Oggi del 6 aprile 2006).

Coglioni. Non c’è niente da fare, il premier non è un politico e parla come se fosse a casa sua, senza badare a un minimo non dico di senso civile ed etico, ma almeno di furbizia. Ma pare che simili sparate non siano una sua esclusiva nella politica italiana: ho trovato una sfilza di precedenti che lascia veramente senza fiato… (Sempre italia Oggi odierno, pag. 4). La cosa che mi ha fatto proprio ridere è stato leggere che Prodi, a fine anni ‘90 disse testualmente: “Ho accettato anche la parte del coglione per il bene dell’Ulivo“.

Infine, tra le sciocchezze che volano da destra e da sinistra, mi era sfuggita una perla del buon Prodi, protettore dei poveri, che ha spiegato agli Italiani che un reddito troppo alto non dà la felicità. Come gaffe non c’è male: non è che per caso gli fa comodo un mondo di poveri dove tutti possano votarlo e osannarlo per quelle briciole che dall’alto vuole lanciarci (bonus bebè? Ma vaff…), in modo che tutto il potere economico resti in mano ai partiti (come è sempre stato)?

1000 euro? Io ve ne do 2500!

Mercoledì, Febbraio 22nd, 2006

Ecco come si combatte per la poltrona in Italia, a colpi di regalie… Già i 1000 euro che “personalmente” Silvio regala a ogni bambino nato nel 2005, con tanto di letterina di benvenuto al mondo, sono un vergognoso depauperamento delle casse dello Stato a scopi elettorali. Ma Prodi pensa di conquistare alla grande il Paese con uno scialo ben maggiore, per battere in grandiosità il premier: 2500 euro per ogni bambino (da 0 a 3 anni) ogni anno, fino al compimento della maggiore età!

Se questo è il livello della campagna elettorale, come meravigliarsi che il resto del mondo rida di noi? Qui contano i minuti in tv, le manovre di finanza kamikaze, il sorriso più brillante, mica qualche sano intervento che tenti davvero di salvare uno Stato sull’orlo della bancarotta… Non c’è bisogno di una laurea in economia perché sia chiaro che i regali non aiutano nessuno e costituiscono soltanto un bieco e illegittimo sottrarre i soldi dalle tasche di chi li ha guadagnati per darli arbitrariamente agli altri, senza che questo assolva a nessuna funzione sociale. Resta da vedere questi ipotetici soldi (che non ci sono) da quale rivoltante nuovo balzello dovrebbero venire fuori…

Faccio poi notare, a chi non se ne fosse accorto, che gli articoli dei quotidiani on-line sono tutti perfettamente identici: confrontate il link di sopra (La Repubblica) con la stessa notiziona pubblicata sul Corriere

Buona giornata a tutti.