Uno dei segni dell’inesorabile scorrere del tempo, che ti fa capire che la prima fase della gioventù si è ormai conclusa, è che quando ti siedi al tavolino di un bar per un caffè con le amiche, al posto delle solite chiacchiere che ti erano familiari su vacanze, amori non ricambiati e crisi esistenziali infantili, cominciano a farsi largo tutta una serie di discorsi che ruotano intorno ad anelli, progetti di matrimonio, case (e mutui)… Cose da adulti. Cose da trentenni.
Così, quando con distacco guardavi la coinquilina dell’università (naturalmente più grande), che girava esaurita con una galletta di riso in bocca, sua unica fonte di nutrimento oltre all’insalata, e ripeteva continuamente: "Matrimonio, matrimonio, tutte si sposano, perché loro sì e io no, matrimonio, mi voglio sposare, uomo, matrimonio…" e giustamente ti sentivi sollevata e la guardavi con un certo senso di perfida pietà, ebbene, quando la guardavi non pensavi che sarebbe arrivato così presto il momento in cui anelli e matrimoni avrebbero toccato le corde della tua esistenza (anche se naturalmente tu, che agli uomini puoi dire di no, non arrivi certo alla demenza).
Accade di punto in bianco che le vetrine delle gioiellerie diventano improvvisamente irresistibili; che una storia senza orizzonti sembri senza senso, che non vuoi più vivere da sola, che puoi essere preda anche tu, senza quasi accorgertene, della frenesia di sposarti! Frenesia, badate bene, del tutto irrazionale e indipendente dal fatto di avere o non avere un uomo, che sia o no quello giusto eccetera. E’ il fascino improvviso che esercitano su di te questi antichi riti d’unione tra coppie, un punto di vista più romantico del prosaico "metter su casa", espressione che fa venire la pelle d’oca, chissà perché!
Be’, neanche gli uomini, checché se ne dica, sono del tutto immuni da questo morbo. L’anno scorso ricevetti una proposta di matrimonio da un pazzo in preda alla mania di sposarsi che non aveva nemmeno avuto il coraggio di dichiararsi apertamente (figuriamoci di baciarmi, macchè) e che per farlo stilò un preventivo delle nostre nozze su un tovagliolino di carta del locale dove eravamo, chiedondomi alla fine di firmarlo: io me ne sono guardata bene! E’ questa è la cosa più simile a una proposta di matrimonio che io abbia mai ricevuto!
Ma questa proposta, così vagheggiata dalle donne e in uso in tutti i copioni cinematografici, esiste davvero? E l’anello di fidanzamento viene davvero regalato in questa circostanza?
L’esperienza diretta è che tutti quelli che conosco hanno deciso di sposarsi di comune accordo, senza che ci sia stata una "formale" e romantica proposta, e che un anello non sia necessariamente regalato con tempestività, ma anche dopo il matrimonio… Perciò sono curiosa: chi di voi ha mai ricevuto una seria proposta di matrimonio? E invece un anello?
O pensate che la proposta sia ormai desueta? (Chi detesta l’idea stessa del matrimonio, ovviamente non è chiamato in causa…)
Infine, consiglio per gli uomini: quello nella foto è un anello Damiani di sbalorditiva bellezza. Se volete abbagliare e ridurre in schiavitù la vostra ragazza, usatelo (e poi datemi il merito: possono contattarmi sul blog per omaggi e ringraziamenti!)