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Archive for Giugno, 2006

L’estate incalza!

Giovedì, Giugno 29th, 2006

L’estate incalza… il caldo ci rimbambisce, si passa dai 25 gradi dell’aria condizionata ai 40 appena fuori la porta dell’ufficio, gli uomini e le donne parlano di vacanze e litigano, ore e ore davanti a un computer a consultare le tariffe di aerei, villaggi vacanze e pacchetti last minute, mentre la calcolatrice pure lei si è fatta rovente, assaliti da un’incredibile voglia di dormire (al fresco e al buio) che non può essere appagata, assediati da un rinnovato pullulare di isole tropicali, palme e acque cristalline sugli sfondi dei computer, sgocciolii, sperimentatori volontari di svariati tipi di deodorante, vittime di vesciche ai piedi e testimoni dell’imminente desertificazione delle città, cercando di scrollarsi di dosso l’inevitabile senso di solitudine di chi non deve partire… L’estate incalza, e noi siamo tutti felici. Think positiv!

Abbiamo vinto…

Lunedì, Giugno 26th, 2006

Non si divide
Chi vince ride
Ah! Ah! AHAH!

Solo lo spirito goliardico della vecchia canzone di "Indietro tutta", dove vincevano i cialtroni senza ritegno, può venirci in aiuto dopo quest’incredibile qualificazione ai quarti di finale. I mondiali sembrano aver perso tutto il loro smalto. Le squadre si trascinano ebeti da un tempo all’altro e vincono per grazia di dio. Non ho mai visto partite tanto noiose e anche se imperterrita continuo a tifare per l’Italia non sento davvero una vera felicità per questo rigore scivolato via quando tutte le speranze sembravano perdute.

Ma il calcio è davvero morto?

Weekend gastronomico

Lunedì, Giugno 26th, 2006

Non sono morta io, è morto il mio computer, che è una bella seccatura. Averne uno nuovo non sarà immediato, così mi tocca rubare un po’ di spazio su quelli altrui quando capita l’occasione.
In compenso ho passato giorni dedita ai fornelli, dando sfogo alla mia antica passione per la cucina… Sabato sera ho organizzato una festa a sorpresa con buffet per Giovy, impresa titanica che consiglio solo a chi davvero ha un forte spirito combattivo, molta energia fisica e un po’ di denaro da spendere (che diventa tanto se siete perfezionisti e cominciate a scegliere le cose delle marche migliori, e aggiungete i fiori per la tavola, le candele, le fiaccole per il giardino…)
Mi sono sempre piaciute le feste a sorpresa. Non ne ho mai ricevuta una, ma organizzarle è davvero gratificante. La faccia sbigottita e felice del festeggiato, tutti i preparativi di cui è all’oscuro, le frottole geniali per mascherare ogni manovra sospetta, la scelta del regalo e dell’allestimento…

E’ andata bene, ma l’errore è stato concepire un menu composto esclusivamente da pietanze preparate in casa perché anche cominciando a predisporre tutto dal giorno prima, è necessario cucinare senza interruzioni per tutto il giorno della festa… Perciò il mio consiglio è comprare un bel pan-briosche già pronto per sostituire le bruschette e magari spiedini già pronti da fare alla griglia, di sera, al posto della complessa parmigiana.
Questo il buffet: parmigiana di melanzane, bruschette, pasta fredda, pizza rustica ai funghi, un vassoio di ananas, banane e fragole con panna e cioccolato, pasticcini al cocco, vino rosato (Corvo Rosa dei duchi di Salaparuta), birra, succhi di frutta e l’odiata (da me) Cocacola.
Molto più rilassante la domenica: degustazione di vino e prodotti tipici a Orsara di Puglia, con musica folkloristica, stupende stradine in salita e discesa, lucciole, tutta la magia delle sere d’estate… Ho il bicchiere da degustazione come ricordo e meravigliosi salumi comprati da un’azienda che li produce con carni da allevamento alla vecchia maniera, sapori mai sentiti… Non posso davvero pentirmi di non essere andata al mare!

(Alla fine è valso qualcosa mantenere Totti in nazionale…)

 

Io sono per il “sì”

Lunedì, Giugno 19th, 2006

Tempo di referendum, tempo di grattacapi enormi per gli Italiani, chiamati a decidere su una riforma radicale della Costituzione senza avere, nella maggiorparte dei casi, la minima idea di cosa si stia parlando… E tempo dei soliti strafalcioni grammaticali: sembra che tutti tengano tanto all’Italia, alle sue radici, alla sua Costituzione (sacra e intoccabile?), ma qui nessuno tiene alla grammatica. Cos’è sta’ roba? Grammatica? Ma via, noi scriviamo come ci pare, tanto con un po’ di fantasia ci si capisce tutti che cavolo.

Insomma, lo vogliamo mettere o no quest’accento sulla i? Giornalisti, tipografi, non vi vergognate neanche un po’ a mettere nei vostri appelli, nei vostri titoloni la povera particella semplice "si" invece del nostro chiaro e vigoroso "sì"? Ma è possibile che a tutti sia tanto indifferente? Possibile che sulla scheda per votare ci sia un tale errore?
Ho proprio paura che una volta sola nella cabina, con gli occhi sopra l’odioso si, io non potrei che vanificare il mio voto tracciando con stizza l’accento al suo posto!

Ohibò!

Cinema in casa

Sabato, Giugno 17th, 2006

Lo so che finalmente è arrivato il caldo, stiamo tutti preparando i costumi per poter approfittare della prima occasione utile per poter fare un bel bagno al mare e l’ultima cosa che vi verrebbe in mente è di stare a casa davanti la tv a guardare vecchi (e meno vecchi) film… Ma ci sono davvero un mucchio di titoli appetitosi, specie per chi ha l’abbonamento a Sky, che si preparano per i prossimi giorni!

La mia selezione personale (con alcuni titoli da batticuore, indovinate quali…):

domenica 18 giugno:

A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, un grande classico della commedia con la divina Marilyn Monroe, Jack Lemmon e Tony Curtis (Studio Universal, ore 9:20 del mattino); qui le battute memorabili del film (in inglese).
Lo squalo di Steven Spielberg, così abusato che forse non ce lo ricordiamo più, su Studio Universal alle 21:00 
Tutto su mia madre di Pedro Almodovar, una colorata commedia che vi metterà di buon umore, su Rai Due alle 22:45.

lunedì 19 giugnoViale del tramonto di Billy Wilder. Una colonna portante del cinema, un film immenso… Su Studio Universal alle 21:05.

martedì 20 giugno: Parla con lei di Pedro Almodovar. Drammatico, intenso. Su Rai Due alle 21:00.

mercoledì 21 giugno: Natural Born Killers di Oliver Stone, un thriller spara-spara pieno d’adrenalina con l’affascinante Juliette Lewis su Rai Uno alle 2:55.

giovedì 22 giugno: L’investigatore Marlowe di Paul Bogart (noir), un film che non ho visto e m’incuriosisce. Su Sky Cinema Classics alle 21:00.

venerdì 23 giugno: Victor Victoria di Blake Edwards, una commedia travolgente ed esilarante… su Sky Cinema Classics alle 18:30. Ma anche Million dollar baby di Clint Eastwood, drammatico mozzafiato da vedere con la consapevolezza che poi vi servirà almeno un quarto d’ora per riprendervi. Su Sky Cinema Autore alle 23:40.

Buon cinema a tutti ;-)

zOMbie

Martedì, Giugno 13th, 2006

Da wikipedia:

"Nelle credenze dei popoli indigeni di Haiti i sacerdoti magici (hungan) erano in grado, tramite l’uso di particolari filtri, di produrre uno stato di letargia che rendeva come morto un essere vivente, e che anche anni dopo la sua sepultura, essi erano in grado di riesumare il corpo rendendolo loro schiavo. Passando sotto il naso del morto una bottiglietta contenente la sua anima lo si poteva far risvegliare e controllarlo a piacimento."

Be’, non ho ben capito come si faccia a chiudere l’anima in una bottiglietta, ma forse qualche sacerdote magico si è appostato nei pressi del mio letto e mi ha somministrato questo diabolico filtro… Avendo passato praticamente la notte in bianco senza poter dare la colpa a terremoti e cataclismi, questa pare la spiegazione più plausibile: è tutto il giorno che mi trascino con sembianze da morta vivente, cercando barlumi di lucidità, sbagliando sportello all’ufficio postale (volevo fare un vaglia dove si spediscono le raccomandate), fingendo di seguire fior di conversazioni (la cassiera del supermercato che mai mi avrà detto?), fissando messaggi senza capirne il contenuto, persino prendendo fischi per fiaschi per mezz’ora mentre il povero Giovy pensava che io stessi capendo tutto… Dopo tanto parlare di thé e caffè, forse avrei fatto bene ad utilizzare almeno una delle due bevande! 

Ripensando allo zombiesmo… Forse anche Totti è vittima dello stesso sortilegio: se alla partita di ieri non fosse caduto, ma chi si sarebbe accorto che anche lui era in campo? :-)

Il thé contro il caffè

Sabato, Giugno 10th, 2006

Anglossassoni contro meridionali, due filosofie di vita completamente diverse e apparentemente inconciliabili. Un ristretto, intenso caffè, rigorosamente espresso, bevuto quasi bollente al bar (e solo se Illy) o una tazza di acqua colorata dalla dubbia composizione? Cosa prendere durante un piacevole incontro pomeridiano, il thé o il caffè? Questo è il problema.

La tazzina di caffè al bar, macchiato o no, è un’istituzione italiana, un motto, il motore della Nazione. Immaginate cosa accadrebbe se sparisse il caffè da un giorno all’altro… Il caffè dà un piacere indiscutibile, è un po’ una scossa allo stomaco, te lo afferra, te lo avvolge, e lascia un piacevole profumo in bocca. Ma quanto dura questo piacere? A parte la difficoltà per alcuni soggetti di zuccherarlo (c’è gente per cui amaro è ancora imbevibile, ma già con mezzo cucchiaino di zucchero l’hai ammazzato definitivamente), il caffè può avere senso a fine pasto, quando sei disposto a ingurgitare ben poco, perché troppo satollo dal resto delle portate, oppure al mattino, quando devi correre da una parte all’altra e non è certo il caso d’indugiare davanti a un’abbondante liquido bollente. Ma, come ho detto alla mia cara amica Raffaella, il caffè è come un uomo che arriva, ti sbatte e se ne va dopo cinque minuti. Cosa diavolo puoi trarre da un rito del genere? Le chiacchiere sono decisamente sovrabbondanti, non puoi fare altro che contemplare il fondo vuoto della tazzina, il cucchiaino abbandonato in un angolo e spargere la restante parte della bustina di zucchero sul piattino, magari impastarlo con la goccia di caffè nero che è rimasto… finché qualcuno comincia a guardarti storto e ti fa capire che è meglio se la pianti.

Il thè, invece, benedetta invenzione. Non è amaro, e non dovendolo zuccherare, l’estenuante fase di assaggio granello dopo granello di zucchero si può eliminare del tutto. Si può fare a casa con enorme soddisfazione, basta comprare le bustine twinings e chi non pretende di bere incredibili e costosi intrugli che provengono direttamente da India o Inghilterra è bell’e soddisfatto. Puoi sbizzarrirti a cambiare gusto: frutti rossi, frutti di bosco, bergamotto eccetera (il thé verde lasciatelo perdere, per carità) e la preparazione è così semplice che è impossibile sbagliare il rapporto acqua/polvere. Ma ciò che più conta è che il thé ti coccola, è un autentico consolatore. Ti stringi alla tua tazza calda, respiri il profumo fruttato (nel mio caso sì, perché bevo il red fruits della twinings) e bevi un sorso alla volta, corroborante, mentre stabilisci un’autentica complicità con ciò che c’è nella tazza e pare proprio di essere abbracciati. Perché il piacere del thé non dura un istante. Il thé non si può bere in piedi, è un momento di autentica riflessione, una vera pausa, un rito che ferma il mondo, alle 17 in punto o giù di lì…

Ed è stata l’unica cosa, oggi, capace di farmi stare bene fino al punto di venire qui a scrivere finalmente un nuovo post! :-)

Battute d’oltreoceano

Giovedì, Giugno 1st, 2006

Ho letto una vignetta di Daniel Paz pubblicata su Pàgina 12, un importante quotidiano dell’Argentina, che mi ha fatto sbellicare:

2006: esce Il codice da Vinci.

Robert Langdon è chino su un tavolo da lavoro con un compasso che si arrovella su delle carte con la mascella tesa nella concentrazione. Al suo fianco la stupefatta Sophie Neveu :-O

Robert Langdon: "Accidenti… Se moltiplichiamo l’età di Maria Maddalena per la radice quadrata di Benedetto XVI e la dividiamo per la quantità di vocali presenti in ‘Opus Dei’ otteniamo una frase rivelatrice".

Sophie Neveu: "Quale?"

Robert Langdon: "Questo film è noioso".