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Riflessioni di un elettore

Oggi, avendo avuto un po’ di tempo per leggere qualche quotidiano, ho trovato notizie interessanti e curiose che naturalmente riguardano gli ultimi eventi di questa rovinosa campagna elettorale e voglio condividere con voi un paio di riflessioni…

Par condicio. Francamente non capisco questa legge; non capisco perché debbano saltare programmi in tv perché qualcuno decide di non andare, neanche se viene sostituito da altri che ne fanno le veci (giornalisti, politici o chi vi pare). Non capisco come sia possibile pensare che se Prodi o Berlusconi appaiono in tv l’uno senza dell’altro, immediatamente gli elettori gonzi si faranno incantare e propenderanno per l’uno o per l’altro. Non capisco questo ruolo stregonesco che viene attribuito alla tv, se ci sono organi che vigilano sulla correttezza e l’equilibrio delle trasmissioni. Bah.

Lotta all’evasione fiscale. Un’utopia? In parte sì. Definito come “il coniglio dal cilindro”, la toppa che compensa qualsiasi taglio fiscale promesso, resta un desiderio inattuabile, anche se forse in pochi se ne possono rendere conto. Perché? Perché di tutte le pretese tributarie in tema di accertamento, solo una goccia infinitesimale raggiunge le casse dello stato. L’accertamento spesso è illegittimo (per cui lo Stato perde e spende soldi per difendere le sue pretese assurde per mano degli enti che lo rappresentano), l’accertamento perciò genera il contenzioso, il contenzioso costa, è lento e inefficace… Il sistema privato di riscossione, poi, mangia il resto. Morale della favola: alla fine di tutto ciò che lo Stato pretendeva d’incassare resta una briciola, in media l’1%. (Ad esempio nel 2003 è stato riscosso effettivamente un misero 0,96% - dati resi noti dai vertici della Guardia di Finanza e pubblicati su Italia Oggi del 6 aprile 2006).

Coglioni. Non c’è niente da fare, il premier non è un politico e parla come se fosse a casa sua, senza badare a un minimo non dico di senso civile ed etico, ma almeno di furbizia. Ma pare che simili sparate non siano una sua esclusiva nella politica italiana: ho trovato una sfilza di precedenti che lascia veramente senza fiato… (Sempre italia Oggi odierno, pag. 4). La cosa che mi ha fatto proprio ridere è stato leggere che Prodi, a fine anni ‘90 disse testualmente: “Ho accettato anche la parte del coglione per il bene dell’Ulivo“.

Infine, tra le sciocchezze che volano da destra e da sinistra, mi era sfuggita una perla del buon Prodi, protettore dei poveri, che ha spiegato agli Italiani che un reddito troppo alto non dà la felicità. Come gaffe non c’è male: non è che per caso gli fa comodo un mondo di poveri dove tutti possano votarlo e osannarlo per quelle briciole che dall’alto vuole lanciarci (bonus bebè? Ma vaff…), in modo che tutto il potere economico resti in mano ai partiti (come è sempre stato)?

6 Responses to “Riflessioni di un elettore”

  1. il guardiano Says:

    A riprova della mia passione per entrambi i candidati ed entrambi gli schieramenti, domenica resterò a Venezia nella speranza di scattare qualche buona fotografia…
    Situazione penosa e demenziale su entrambi i fronti: scontro senza idee, accuse senza proposte, demagogia…

    Sull’ultima tua considerazione non sono però d’accordo: non è un mistero che la felicità dipenda da un’enormità di fattori in buona parte slegati dalla ricchezza (clima piacevole, tempo libero, ritmi lenti…) Secondo me bisogna finirla di credere che l’unico obiettivo sia l’aumento del PIL o la diminuzione delle tasse, o l’aumento dello stipendio: c’è ben altro fuori, e fermarsi alla logica del mercato vuol dire rendersene vittime.

    Che poi Prodi non intendesse questo (e secondo me non lo intendeva), è un altro discorso.

    Abbracci

  2. il guardiano Says:

    Ah, dimenticavo: belle belle le farfalle ;-)

  3. Mia Says:

    @ il guardiano: oh, se i soldi ti rendono infelice, puoi sempre liberartene… Io sono pronta a portare questa croce al posto tuo! :-P
    E non impelaghiamoci sulle riflessioni su cosa dia o non dia la felicità: di certo essere spiantati non aiuta, e sono pronta a prendere a calci chiunque si permetterà di sostenere il contrario!
    Baci, veneziano :-)

  4. emptyspiral Says:

    Senza entrare nel merito della politica sono d’accordo con te, chiunque pensi che i soldi rendano infelici può passarli a me, devo ancora finire ancora qualche cosina in casa! :)

  5. emptyspiral Says:

    opss… Rileggendo mi sono accorta che c’è un ancora di troppo… sono troppo sbadata!

  6. il guardiano Says:

    Attenzione: un conto è dire che la felicità dipende in buona parte da fattori extraeconomici, altra cosa è dire che i soldi rendano infelici o siano una croce…

    E io questo non l’ho mai detto!!!

    Baci baci anche a te

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