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Archive for Gennaio, 2006

Che zelo gli impiegati pubblici!

Martedì, Gennaio 31st, 2006

Oggi sono andata al Comune del mio paese per chiedere informazioni sugli orari di un ufficio. Non c’è un punto per la richiesta di informazioni, così mi sono infilata nel primo ufficio, al piano terra.

“Scusi, mi sa dire dov’è l’ufficio per gli accertamenti Ici?”

“Al secondo piano”.

Sorrido gentile e chiedo se mi sa dire anche che orario faccia.

“Il solito, come tutti gli uffici. Dalle 8 alle 14″. Pausa, mi guarda con un certo fare sospettoso (credo che mi abbia preso per una non del posto), che diventa immediatamente aggressivo. “Sì, dalle 8 alle 14, ma mo’ non è che è proprio alle 8 precise precise e alle 14 precise precise”.

Io lo guardo un po’ stranita, perché insomma, non avevo detto niente. Ma lui incalza:

“L’orario è quello, ma con elasticità! Non sono proprio le 8, sono le 8 e un quarto, più o meno, e le due meno un quarto, insomma…”, e mentre diceva queste cose aveva proprio l’aria di uno che vuole essere capito senza sbilanciarsi a dire la verità.

Avrei voluto rispondere: “Sì, lo so che non ci siete mai, che andate a fare la spesa durante l’orario di lavoro, che se vi trovo ho vinto alla lotteria…”, ma invece me ne sono andata con gli occhi spalancati pensando: “Oh, mio Dio!”.

Li licenzierei tutti.

Saw II vs Match Point, parte 2

Lunedì, Gennaio 30th, 2006

Non so voi, ma io ho passato un bellissimo weekend… Questa volta, tra l’altro, non ho perso Match Point!

Be’, confrontarlo con Saw II è non solo veramente umiliante per quella specie di horror, ma ritengo che anche sia del tutto inutile. Il film, e stavolta non è una commedia, parla di un tennista irlandese, Chris, che va a vivere a Londra in cerca di fortuna ed è costretto a scegliere tra una vita piena di agi, in mezzo all’alta società londinese, e una vita sincera, con la donna che ama. Chris legge Dostoievskij (non sono riuscita a leggere il titolo del libro) e ama l’opera. Tutto il film, da molti paragonato a Crimini e Misfatti (1989), mi ha fatto pensare a “Delitto e Castigo“, forse citato all’inizio del film dallo stesso autore. Come Raskolnikov, Chris vivrà un lungo dibattimento interiore, ma l’epilogo sarà diverso (e non approfondisco oltre per non fare spoiler). La vita è dominata dal caso, non servono l’abilità o la volontà se la pallina, dopo aver colpito la rete, cade nella metà sbagliata del campo: sintesi di tutto il film nella scena d’apertura.

Il film costruisce con maestria tutto il mondo interiore di Chris, la sua ipocrisia e la sua sofferenza, dipingendo una società moderna dove l’apparire diventa un’imprenscindibile necessità e le scelte sono figlie del cinismo. A ogni pranzo, ogni incontro a teatro, a ogni weekend in campagna nella magnifica tenuta degli Hewett, è palpabile il dissidio che prova, il lusso che lo contamina come una droga sottile e la voglia di essere se stesso, lontano dagli uffici claustrofobici della City. Woody Allen non lascia spazio all’ironia e riesce a rendere soffocante e dolorosa la scena in cui si festeggia la notizia di un bambino in arrivo. Riesce a rendere insopportabile un delitto senza mostrare sangue, riesce a scatenare la violenza tra le file di un musical di Lloyd Webber, in mezzo a eleganza e raffinatezza… Un parossismo che cresce fino al finale, razionalmente prevedibile, ma che riesce a sconcertare, perché nulla segue la logica della giustizia, ma solo quella del caso. Un Woody Allen immenso.

Buon compleanno, Wolfgang!

Venerdì, Gennaio 27th, 2006

Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei più grandi geni musicali mai esistiti, nasceva a Salisburgo il 27 gennaio del 1756, perciò compie quest’anno 250 anni. L’anniversario è celebrato dappertutto nelle maniere più disparate. Il Teatro dell’Opera di Roma ha inaugurato la nuova stagione con il suo Don Giovanni, ma nella capitale ci sono (e ci sono stati, beati i fortunati che ne hanno beneficiato) innumerevoli concerti, come quelli della IUC, l’Istituzione Universitaria dei Concerti nell’aula magna dell’Università La Sapienza. Oggi, a partire dalle 10, il Conservatorio ‘Giovan Battista Martini’ di Bologna festeggerà con l’Open Day, vale a dire che le sue porte saranno aperte a chiunque voglia assistere a lezioni di violino, di pianoforte, canto…

Spingendosi fino a Salisburgo (un’occasione vale l’altra e anzi direi che questo è un ottimo pretesto!), dal 21 luglio al 31 agosto, si può ascoltare l’integrale della produzione mozartiana, che è a dir poco notevole e mi risparmio qui di riassumere. In Austria (ma non ho capito dove) sarà anche esposto l’originale della sua prima composizione.

Passando al cinema, se vi è venuto in mente il film di Milos Forman (1984), “Amadeus”, che vinse con pieno merito ben otto Oscar, mi sento di confermare che la storia, soprattutto riguardo la presunta invidia di Salieri, era inventata di sana pianta! Però era terribilmente suggestiva, e credo meriti di essere rivisitata per l’occasione…

Io ho iniziato i miei personali festeggiamenti con la sinfonia n. 40 (di cui tutti conoscono perlomeno il primo movimento) e andrò avanti a Mozart tutto il giorno: per me è questo il senso degli anniversari, ed è così che si celebra un genio!

Diritto di difesa

Mercoledì, Gennaio 25th, 2006

Finalmente la Camera ha approvato la legge sulla legittima difesa ponendo fine all’ingiustizia precedentemente in vigore secondo la quale dovevi essere tu a difenderti in tribunale, come un criminale, se reagivi a un’intrusione in casa tua, o ad una rapina nel tuo negozio, poiché il fatto che la tua fosse legittima difesa era tutto da dimostrare (il reato di cui si poteva essere facilmente incriminati era l’eccesso di difesa). Ora invece la legittima difesa è presunta ex lege, il che significa che qualsiasi reazione, compreso l’uso di armi da fuoco, è ritenuta proporzionata nel caso di una minaccia concreta in casa propria o nel proprio ufficio o nel proprio negozio.

L’opposizione parla di legge del far-west, ma io penso che quello alla difesa sia un diritto sacrosanto dei cittadini. Se sono sola in casa e si introduce un uomo, non voglio aspettare di vedere se vuole violentarmi/uccidermi prima di poter legittimamente reagire. (Bisogna però prima intimare all’intruso di andare via: se fugge e non diventa più minaccioso, la reazione rimane illegittima). E poi, considerando la paura che si prova in simili condizioni, è ingiusto pretendere dagli aggrediti lucidità e sangue freddo: come si fa a valutare e comprendere la giusta pericolosità dell’aggressore? La legge pendeva precedentemente in favore dell’aggressore, adesso non più.

Si innalzerà ora il livello della violenza? I ladri che prima si introducevano disarmati, ora avranno sempre una Smith & Wesson in mano? E tutti noi andremo subito a comprarci una pistola?

Fobie di paese

Martedì, Gennaio 24th, 2006

Be’, dovrei andare a casa a mangiare, ma oggi non ne ho la minima voglia. Calcolate che per arrivare a casa, a piedi, mi occorrono 2 minuti. Calcolate che abito in un paese dove il pranzo è sacro (in provincia di Foggia) e non esiste nient’altro che un essere umano ragionevole potrebbe pensare di fare tra le 13:30 e le 16:00. Aggiungiamo pure che da due o tre giorni il mio appetito è andato a farsi benedire e che detesto fare ogni giorno la stessa cosa (perciò detesto che tutti i giorni stia scritto che devo pranzare in famiglia). La monotonia è una delle cose più irritanti della vita in paese, ed è una delle cose che al mondo tollero meno.

Oggi avrei voluto pranzare con una mia amica, o con il mio ragazzo, fuori casa, in uno di quei posti di cui le città sono piene, il classico bar che diventa tavola calda. Ne ho così voglia che forse (ma forse no, ripensandoci) mi sarei piegata ad andare in un McDonald’s… (orrore!) Ok, niente Mc, si va a casa.

Sic!

Saw II vs Matchpoint, parte 1

Lunedì, Gennaio 23rd, 2006

Comincia bene questo lunedì, il mio umore è ottimo. Mia sorella ha fissato la data delle nozze e per il tutto il pomeriggio è nevicato fitto fitto. Va bene che devo ancora finire di lavorare, ma insomma, non mi lamento per niente.

Purtroppo niente entusiastici commenti su Matchpoint: al posto del film di Woody Allen, il disturbante Saw II - La soluzione dell’enigma, per colpa di un tragico e involontario ritardo… Gli horror non sono proprio il mio genere preferito, ma questo stenterei a definirlo tale. In effetti il film non riesce a creare la tensione dovuta perché si fa fatica a legare con i protagonisti della vicenda, in particolare con il detective che fronteggia lo psicopatico-serial-killer-filosofo, vale a dire l’enigmista. L’idea di spiegare le ragioni di un killer alla spicciolata non mi è mai piaciuta, ma qui è usata male perché non rappresenta niente di nuovo, persino con chi ha poca dimestichezza col genere. Gli ambienti luridi, lo shock di mutilazioni, torture e trappole per umani, gli stessi personaggi sgradevoli, tutto è studiato per ostentare violenza, ma senza che questa sortisca niente più che mal di stomaco, perché gratuita.

Non manca il colpo di scena finale, ma non alza il livello del film. Le parti migliori sono quelle dei prigionieri nella casa dell’enigmista, ma la sceneggiatura è troppo concentrata sul macabro per sviluppare al meglio il tema.

Be’, ripensando che avrei potuto vedere “La neve nel cuore” di Thomas Bezucha… Col senno di poi l’avrei preferito, ma sabato era un salto nel buio :-)

Cose notevoli del sabato: l’ottima birra che ha accompagnato la cena (una Erdinger… o poco più).

Cose notevoli della domenica: le candele che hanno accompagnato L.A. Woman dei Doors.

Ancora Grande Fratello!

Sabato, Gennaio 21st, 2006

Sarà pure incredibile, ma io sono veramente allibita, sconcertata, stupita da stupore infantile nel vedere quanto la gente s’interessi, sia pure in modi diversi, a uno dei programmi più noiosi che sia mai stato partorito dal genere umano: il grande fratello.

A dire il vero non è che io abbia mai avuto una reale percezione di questo interesse, poiché ne sono così estranea (e accendo la tv così di rado) che neanche me ne accorgo, ma oggi notavo che i commenti al post di Giovy sull’argomento sono lievitati… tutti hanno qualcosa da dire in materia! E visto che nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli, devo fare i miei complimenti a chi ancora scommette denaro per fare denaro confidando nel morboso interesse della gente per i fatti degli altri. Che sia una forma di meta-vita? Un bisogno patologico di osservare la vita altrui piuttosto che vivere la propria? I sociologi e gli antropologi hanno pane per i loro denti. La televisione di oggi non fa altro che fare leva sugli istinti più bassi della popolazione, con successo.

Io però resto meravigliata, perché pur appartenendo a questo secolo e soffrendo come tutti, a volte, del bisogno di evadere dalla realtà, di sottrarmi al male del mondo, non trovo il minimo conforto nell’annegare la mente davanti a pseudo-personaggi che però non creano una storia, ma si limitano a scorreggiare, insultare, sparlare e dire idiozie. C’è chi cercava di nobilitare il programma parlando di esperimento psicologico spacciandolo per cultura… Mio dio. E’ come una soap, è finto, solo che tutti pensano invece che sia vero. E pare che che sia così interessante stabilire chi è bella, chi no, chi è simpatica, chi sta là ma non se lo merita e via discorrendo. E io continuo a restare incredula.

La cosa di cui più m’importa però, è che potevano dare un altro nome a questo stupido format: distruggere il potere evocativo, agghiacciante, che il “Grande Fratello” aveva su chi ha invece letto 1984 di Orwell, è a dir poco criminale.

Fine settimana

Sabato, Gennaio 21st, 2006

Com’è bello il sabato, ricco di aspettative!

Peccato che già da domani sia previsto un brusco calo delle temperature, perciò preparate maglioni, sciarpe, cappelli e grappa… Io approfitto di queste ultime ore di sole per andare a Chieti a vedere l’ultima fatica del prolifico Woody Allen, Matchpoint. Mi sono risparmiata parecchi dei suoi ultimi film, che non entusiasmavano più nessuno, ma stavolta pare che valga davvero la pena: dicono Mafe e Vanz, i maestrini per caso di Filmagenda, che a Milano è quasi impossibile vederlo per la coda che c’è al botteghino… Be’, sono certa che da queste parti non avremo questi problemi :-)

Al film seguirà una buona birra tedesca, spillata come si deve nel bellissimo pub di arcadi, perché una birra oggi ci vuole proprio.

Domani, oltre a crollare la temperatura, accadrà anche che inizierò a guidare: chi mi conosce sa che è un grande evento e spero solo che non mi si incolpi per questo di eventuali bufere di neve! Vorrei già rassicurare il mio istruttore personale che resterò sbalordito dal mio talento di pilota e che non gli fracasserò la macchina… ;-)

Be’, il poco tempo che potevo rosicchiare dal lavoro si è esaurito, perciò vi risparmio la parte delle considerazioni esistenziali…

Lavorare… maddechè!

Giovedì, Gennaio 19th, 2006

Entra un cliente, che per originalità chiameremo Tizio. Tizio ha una casa e la vuole affittare a Caio, che a sua volta la vuole subaffittare a Sempronio. Tizio chiede perciò che vengano preparati due contratti per porre in essere tutto ciò.

Mia sorella, sul punto di diventare avvocato, si assume l’incarico di buon grado, in previsione di incassare finalmente qualcosa (perché qui i praticanti avvocati non solo non guadagnano niente, ma devono pagare la benzina e le spese al dominus, vale a dire all’avvocato che generosamente li addestra). Mia sorella fa ricerche, studia, esamina, corregge, cerca sentenze e dopo qualche giorno le bozze dei contratti sono pronte. Tizio viene a vedere a che punto siamo: uhm, bei contratti, lunghi, analitici, nulla è lasciato al caso, ma forse sarebbe meglio cambiare questa clausola e aggiungerne quest’altra…

Mia sorella rettifica, aggiunge, torna a stampare, prepara il modello per la denuncia ai Carabinieri, prepara il modello per pagare le tasse. Tizio ritorna, è soddisfattissimo, e aspetta che anche Caio si presenti per firmare, ma forse vuole ancora aggiungere una clausola. Ma sì, facciamo che ciascuno può recedere dal contratto in qualsiasi momento! Be’, in un contratto di locazione una clausola simile è nulla per legge, inutile metterla. Ma sì, sì, mettiamola!

Mia sorella rettifica, ristampa, riprepara le copie dei contratti per Tizio e Caio. Arriva Caio, con fresco sorriso. Vorrei vedere anch’io il contratto. Certo, a disposizione, si metta qui che glielo spiego. Dopo un’ora di spiegazioni, Caio ha una bella idea, può portare con sé il contratto e leggerselo a casa con comodo, magari farlo controllare al suo avvocato. Non c’è problema, tenga la copia.

Caio si defila e dice che avrebbe fatto sapere a Tizio quando firmare. Tizio invece non sa niente. Caio telefona e dà appuntamento per firmare. Mia sorella aspetta, Caio non si presenta. Tizio prende un nuovo appuntamento, poi non si presenta.

Infine Tizio dice: be’, abbiamo cambiato idea.

E il lavoro di mia sorella? Ovvio, non si paga.

What women want

Mercoledì, Gennaio 18th, 2006

Sulle incomprensioni tra uomo e donna ci sarebbe da scrivere un’opera monumentale quanto un’enciclopedia. Lo scopo di questo post, al quale presumo seguiranno altri, è quello (altamente munifico, ammetterete) di gettare luce su alcune misteriose esigenze delle donne.

Praticamente tutti gli uomini che ho conosciuto si sono lamentati di aver avuto donne diverse che lamentavano (nella stessa persona) eccessiva dolcezza, brutalità, insensibilità eccetera. Ora, pur restando una sacrosanta verità che ciò che vuole una donna è estremamente mutevole e dipende ovviamente dall’indole della stessa, ci sono alcuni comportamenti che dovrebbero essere universalmente graditi.

1. Prima di fare l’amore, evitare di essere eccessivamente romantici: quello è il momento in cui dovete chiedervi cosa farebbe Antonio Banderas (nei film) e non starvene lì a fare i teneroni;

2. Dopo aver fatto l’amore, invece, siate pure teneri e romantici: anche la donna più disturbata apprezza infintamente le coccole in un momento del genere. Assolutamente evitare di andar via furiosamente e se proprio dovete, mai senza prima averla baciata e abbracciata con grande trasporto.

3. Siate fermi e risoluti nella vita quotidiana, mai mostrare troppe indecisioni su cosa fare, dove andare, in che modo affrontare una cosa: la sicurezza è ciò che cercano tutte le donne al mondo (insieme, certo, a un milione di altre cose).

4. Abbiate la furbizia di capire quando la vostra donna mente: in genere più si ostina caparbiamente a dire che non vuole una cosa, più significa che la vuole. Qui entra in gioco quel minimo di conoscenza che è indispensabile per indovinare qual è la cosa giusta da fare in simili circostanze. Ad esempio: “Non voglio uscire con Pincopallino”, non va interpretato al contrario.

Le frasi tipiche invece sono quelle che riguardano qualcosa che l’uomo dovrebbe o potrebbe fare. Esempio:

“Non voglio che mi accompagni a comprare le scarpe. Posso fare da sola” = accompagnatela.

“Non c’è bisogno che facciamo questa cosa stupenda oggi, visto che sei stanco” = fatela.

5. Fare attenzione alle aggressioni verbali. Se sapete che vi ama e comincia ad aggredirvi senza motivo, vuole essere abbracciata (contro ogni logica apparente). Se si arrabbia e vi dice perché, statela a sentire e ribattette con polso, ma senza esagerare nell’avere ragione. Se si arrabbia e non vuole dirvi il perché, abbiate la pazienza di chiederlo almeno 4 volte (be’, potete arrivare a 7 o 8, dopo io me ne andrei, sempre mostrando apertura al dialogo e non rabbia. E’ una mossa che fa sempre effetto e sarà lei poi a chiamarvi).

Bye ;-)