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Archive for Aprile, 2006

Fumisterie (non nuoce gravemente alla salute)

Martedì, Aprile 25th, 2006

Fumisterie.jpg

Chi sono i Fumisterie? Un pezzo della mia vita, innanzitutto. Uno dei miei gruppi preferiti in assoluto, senz’altro. Non potrei mai riuscire a pensare a loro senza che un bel po’ del mio equilibrio emotivo ne risenta. Ma io sono eccessiva, e questo vale solo per me.

I Fumisterie (si pronuncia Fumisterì) sono quattro ragazzi romani, fanno musica da dieci anni, ma è difficile etichettarla in un genere. Hanno un grande talento, e non parlo del talento dei virtuosi, della bravura o maestria tecnica, ma di quella sottile genialità musicale che fa sì che una semplice successione di suoni abbia il potere di stregarti, di sprigionare qualcosa di assolutamente bello e insolito. La meraviglia è nelle loro composizioni e nella voce lirica di Marco Sutera. La loro musica è piena di sole, ti fanno sentire al sicuro, anche se insieme ti fanno tremare…

Nel 2005 hanno musicato i due cortometraggi di Andrea Mazza “La Canna” e “Metropolis” e hanno vinto il premio Fondazione Arezzo Wave come miglior gruppo del 2005 comparendo con il brano “Officine” nella compilation di Arezzo Wave Love Festival.

C’è una canzone, risalente ormai a qualche anno fa, che ho sentito a svariati concerti durante la mia permanenza a Roma e ogni volta che la sento mi sorprende, mi sconvolge per quanto è bella, mi fa precipitare il cuore sotto le scarpe. E’ Cose care, ed è in questo nuovo album. E io voglio disperatamente il loro nuovo album. (Una bella recensione di Emanuele Tamagnini qui).

Chi è a Roma o nei pressi può averlo, scatenando tutta la mia invidia: rigorosamente autoprodotto per scelta, sarà presentato e venduto a Roma, sabato 29 aprile, con un concerto al Circolo degli Artisti. L’ambiente è forse troppo universitario, ma consiglio vivamente di andare. Non se n’è mai pentito nessuno.

Inside Man

Lunedì, Aprile 24th, 2006

Finalmente un bel sole abbagliante si sparge copioso dappertutto. Le feste non sono ancora concluse, ma domani per me, nella migliore delle ipotesi, ci sarà un caffè alle 18 che sancirà la chiusura della giornata lavorativa. Se tutto va bene.

Sono andata a vedere Inside Man, un’altra fatica di Spike Lee, visto che era da tanto che disertavo i cinema (come tante altre cose). Il film è davvero bello, non è mai noioso, ha un ritmo sostenuto ma non inafferrabile, e i personaggi hanno il merito di non essere troppo scontati, trattandosi di un film di genere (rapina in banca). Tuttavia, non essendo forse il genere di film che preferisco, è accaduto, come accade spesso, che già qualche minuto dopo essere uscita fuori dal cinema nessuna emozione grondasse dal cuore ed ecco che questo film rientra in un genere d’intrattenimento perfettamente riuscito, ma che non è riuscito davvero a conquistarmi, a toccare quelle corde d’entusiamo che solo certi film riescono a raggiungere.

Giovy, invece, lui sì che riesce a conquistarmi… Ad esempio stappando per me una bottiglia di Domaine Lamargue del 2000 :-)

Imitatelo.

Un lungo venerdì (santo)

Venerdì, Aprile 14th, 2006

Ultimamente il lavoro mi lascia poco spazio per dire la mia su qualsiasi cosa: che si tratti del teatrino politico post-elettorale o semplicemente qualche parola cucita bene addosso a un film.
Stamattina sono stata ad un funerale e ho provato un forte desiderio che la consuetudine per l’intero rituale fosse diversa. Avrei voluto che il prete durante la messa parlasse un po’ più con parole sue, che rendesse più “utile” in qualche modo una religione che rimane spesso un involucro sterile e distaccato dalla vita reale della gente. Il modo di pregare è noioso, le litanie ripetute sembrano fatte apposta per avere nella migliore delle ipotesi un effetto ipnotico, nella peggiore, invece, un effetto depressivo. Io non sono religiosa, ma penso che la Chiesa potrebbe dare di più a chi invece crede in Dio e cerca aiuto e sostegno in una religione.

L’esperienza mi ha un po’ provato. La gente in piede intorno alla bara aperta prima che il defunto fosse portato in chiesa per la messa funebre, il dolore palpabile un po’ ovunque, la goffaggine di chi cerca di non toccare quel nervo vulnerabile che sembra affiorare su ogni viso, sulle braccia e le mani, per chi come me soffre di partecipazione emotiva eccessiva.

Poi nuove emozioni: l’esame di guida. Un’inspiegabile tensione, l’attesa, poi il terrore di fare qualcosa di platealmente stupido, tutto finito in una prova tranquilla dallo scontato esito positivo. Così ora anch’io possiedo la patente europea, ma non la macchina per il tradizionale primo giro del neopatentato…

Infine si torna al lavoro, mentre nel paese i più tradizionalisti seguono la processione (proprio come nel film “La terra” di Rubini) del Venerdì Santo: la statua della Madonna, vestita di nero, che segue quella di Gesù che porta la croce. Il dettaglio agghiacciante e folcloristico è dato da numerose ragazze che seguono la processione tutte vestite di nero con tanto di velette nere che più lugubri non si può…

La mia serata avrà inizio tra un’ora. Buone vacanze a tutti, e buona Pasqua (non vi abbuffate troppo). Io domani sarò a lavoro, casomai qualcuno andasse in cerca di consolazione…

Mala tempora currunt

Lunedì, Aprile 10th, 2006

Mentre tutti trepidano nell’attesa dei risultati ufficiali delle elezioni, qui si trepida per altre ragioni: ci hanno rubato la macchina. Questa la meravigliosa notizia che mi ha colto fin dentro il letto, stamattina, mentre ancora mi dibattevo per restare aggrappata a qualche altro brandello di sonno. Seguendo la cronistoria dei furti a casa mia, si tratta della quinta macchina rubata. L’unica che hanno schifato è stata la Fiat Uno (e come dargli torto, visto che perdeva letteralmente i pezzi per strada…)

L’uso ormai consolidato da queste parti (e forse anche altrove, chissà) è che i delinquenti, prima di una festività, rubino qualche macchina per pagarsi banchetti, vacanze e altre simili quisquilie. E infatti l’impennata di furti già da un paio di settimane è stata notevole. Rubano la macchina, poi arriva la telefonata in cui si chiede un riscatto per riaverla. L’entità del riscatto dipende dal valore della macchina, così si intraprende una vera e propria contrattazione… C’è gente che può raccontarvi di aver chiesto di poter pagare meno e sentirsi rispondere: “No, ma l’hai vista? E’ una 2000 e ha l’impianto a gas…”

A noi però non è arrivata alcuna richiesta di riscatto (e mai ce ne sono arrivate in passato). E poi, visto che una Panda vale un riscatto di 1200 euro, una Polo nuova di zecca ne varrà certamente di più, almeno 2000! Voi paghereste 2000 euro per riavere la vostra macchina? Siccome pagano tutti, il sistema prolifera, e la gente si ritrova a dover riscattare più volte la stessa macchina. Se invece non pagasse nessuno e venissero denunciati tutti, il sistema sarebbe stroncato, ma la paura di ritorsioni da parte di delinquenti che escono di prigione prima ancora che tu possa aver girato l’angolo è forte nella gran parte della gente. Nessuno se la sente di pagare questo prezzo: il prezzo per la giustizia?

Riflessioni di un elettore

Giovedì, Aprile 6th, 2006

Oggi, avendo avuto un po’ di tempo per leggere qualche quotidiano, ho trovato notizie interessanti e curiose che naturalmente riguardano gli ultimi eventi di questa rovinosa campagna elettorale e voglio condividere con voi un paio di riflessioni…

Par condicio. Francamente non capisco questa legge; non capisco perché debbano saltare programmi in tv perché qualcuno decide di non andare, neanche se viene sostituito da altri che ne fanno le veci (giornalisti, politici o chi vi pare). Non capisco come sia possibile pensare che se Prodi o Berlusconi appaiono in tv l’uno senza dell’altro, immediatamente gli elettori gonzi si faranno incantare e propenderanno per l’uno o per l’altro. Non capisco questo ruolo stregonesco che viene attribuito alla tv, se ci sono organi che vigilano sulla correttezza e l’equilibrio delle trasmissioni. Bah.

Lotta all’evasione fiscale. Un’utopia? In parte sì. Definito come “il coniglio dal cilindro”, la toppa che compensa qualsiasi taglio fiscale promesso, resta un desiderio inattuabile, anche se forse in pochi se ne possono rendere conto. Perché? Perché di tutte le pretese tributarie in tema di accertamento, solo una goccia infinitesimale raggiunge le casse dello stato. L’accertamento spesso è illegittimo (per cui lo Stato perde e spende soldi per difendere le sue pretese assurde per mano degli enti che lo rappresentano), l’accertamento perciò genera il contenzioso, il contenzioso costa, è lento e inefficace… Il sistema privato di riscossione, poi, mangia il resto. Morale della favola: alla fine di tutto ciò che lo Stato pretendeva d’incassare resta una briciola, in media l’1%. (Ad esempio nel 2003 è stato riscosso effettivamente un misero 0,96% - dati resi noti dai vertici della Guardia di Finanza e pubblicati su Italia Oggi del 6 aprile 2006).

Coglioni. Non c’è niente da fare, il premier non è un politico e parla come se fosse a casa sua, senza badare a un minimo non dico di senso civile ed etico, ma almeno di furbizia. Ma pare che simili sparate non siano una sua esclusiva nella politica italiana: ho trovato una sfilza di precedenti che lascia veramente senza fiato… (Sempre italia Oggi odierno, pag. 4). La cosa che mi ha fatto proprio ridere è stato leggere che Prodi, a fine anni ‘90 disse testualmente: “Ho accettato anche la parte del coglione per il bene dell’Ulivo“.

Infine, tra le sciocchezze che volano da destra e da sinistra, mi era sfuggita una perla del buon Prodi, protettore dei poveri, che ha spiegato agli Italiani che un reddito troppo alto non dà la felicità. Come gaffe non c’è male: non è che per caso gli fa comodo un mondo di poveri dove tutti possano votarlo e osannarlo per quelle briciole che dall’alto vuole lanciarci (bonus bebè? Ma vaff…), in modo che tutto il potere economico resti in mano ai partiti (come è sempre stato)?

Ops…

Martedì, Aprile 4th, 2006

Avrete sicuramente notato che c’è qualcosa di strano, nel blog di Mia.
Lo so… mancano tutti gli articoli scritti nell’ultimo mese, e nello specifico tutti gli articoli scritti dopo il trasferimento sul nuovo dominio, e sulla nuova piattaforma.
Mea culpa, sono stato io… :(
Distrattamente, mentre sistemavo il database MySQL che gestisce il mio blog, quello di Mia ed altri progetti che ho in test, ho cancellato il database di questo blog, facendo fuori in un solo colpo tutti gli ultimi articoli.
Quelli che potete leggere sono i vecchi articoli ripristinati dalla piattaforma su Wordpress. com.
Ho già chiesto scusa (ed ottenuto il perdono) dalla padrona di casa…
Ero disposto a ricevere il giusto castigo per un’azione tanto avventata e stupida, ma Mia ha deciso di graziarmi.
Resta il fatto che ho fatto una cazzata… una grossa cazzata, e chiedo scusa nuovamente e pubblicamente a Mia per prima, ed a tutti voi lettori e commentatori, per aver fatto fuori i vostri commenti.
Sono qui… supplice e con il capo chino, a ricevere i vostri sberleffi…
Me li merito… :(