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Il discreto fascino del digitale

reflex.jpgDi ritorno da Roma, di ritorno dal BarCamp al quale non ho partecipato (cosa della quale tutti gli entusiastici commenti che letto un po’ qua e là mi hanno fatto quasi pentire), si finisce vittime della divulgazione generosa delle istantanee scattate durante la mega-cena a base di pasta e pizza, dove, lo giuro, ci siamo sbizzarriti con gli abbinamenti più improbabili tra tipi di pasta e condimenti.
Quaranta persone, forse più, l’emozione di essere cercati dai propri lettori, l’allegria, le chiacchiere spassionate, le enormi, invitanti porzioni di pasta fumante di tutti i colori e… gli scatti dei commensali. Dalle reflex più impressionanti ai telefonini con fotocamera, oggigiorno lo scatto è digitale ed è nelle tasche di tutti.
Quello che non mi spiego, però, è come sia possibile che tutti gli svantaggi della vecchia fotografia analogica si siano tranquillamente perpetrati nonostante le avveniristiche possibilità del digitale. Il sogno di ogni fotografo diventato finalmente realtà: butto la foto brutta, tengo quella bella, senza sprecare pellicola (e senza inquinare). E invece no. Sembra proprio che una stringente logica dell’economia degli scatti attanagli anche i fortunati fruitori delle macchine digitali, in barba a tutto. Ma se pure la pigrizia ci impedisce di tentare la fortuna con un altro scatto, perché divulgare in tutta la blogosfera immagini da infarto? Una sana censura sarebbe la soluzione migliore!

P.S.: Thanks to Luca :-)

3 Responses to “Il discreto fascino del digitale”

  1. Giovy Says:

    Hai ragione da vendere!
    A tal riguardo mi sto ancora chiedendo come abbia fatto Samuele a pubblicare una mia foto che definire “agghiacciante” è poco! :P

  2. Mia Says:

    @ Giovy: lo so :-P
    Per la prossima volta mi candido come ulteriore reporter :-)

  3. Luca Conti Says:

    Grazie a te per essere venuta :)

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