Il discreto fascino del digitale
Di ritorno da Roma, di ritorno dal BarCamp al quale non ho partecipato (cosa della quale tutti gli entusiastici commenti che letto un po’ qua e là mi hanno fatto quasi pentire), si finisce vittime della divulgazione generosa delle istantanee scattate durante la mega-cena a base di pasta e pizza, dove, lo giuro, ci siamo sbizzarriti con gli abbinamenti più improbabili tra tipi di pasta e condimenti.
Quaranta persone, forse più, l’emozione di essere cercati dai propri lettori, l’allegria, le chiacchiere spassionate, le enormi, invitanti porzioni di pasta fumante di tutti i colori e… gli scatti dei commensali. Dalle reflex più impressionanti ai telefonini con fotocamera, oggigiorno lo scatto è digitale ed è nelle tasche di tutti.
Quello che non mi spiego, però, è come sia possibile che tutti gli svantaggi della vecchia fotografia analogica si siano tranquillamente perpetrati nonostante le avveniristiche possibilità del digitale. Il sogno di ogni fotografo diventato finalmente realtà: butto la foto brutta, tengo quella bella, senza sprecare pellicola (e senza inquinare). E invece no. Sembra proprio che una stringente logica dell’economia degli scatti attanagli anche i fortunati fruitori delle macchine digitali, in barba a tutto. Ma se pure la pigrizia ci impedisce di tentare la fortuna con un altro scatto, perché divulgare in tutta la blogosfera immagini da infarto? Una sana censura sarebbe la soluzione migliore!
P.S.: Thanks to Luca :-)
Gennaio 24th, 2007 at 09:28
Hai ragione da vendere!
A tal riguardo mi sto ancora chiedendo come abbia fatto Samuele a pubblicare una mia foto che definire “agghiacciante” è poco!
Gennaio 24th, 2007 at 21:07
@ Giovy: lo so
Per la prossima volta mi candido come ulteriore reporter
Febbraio 3rd, 2007 at 22:26
Grazie a te per essere venuta