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Chi è stato a Hong Kong?

Eccoci di nuovo al lavoro, a dispetto dei progetti di disertare l’ufficio per tutto il mese di agosto! Ma con che entusiasmo, dopo una debilitante, nuvolosa domenica sono venuta a sedermi alla mia solita scrivania! :-)
Tra l’altro sono gli ultimissimi giorni, con la testa sui bagagli da preparare per il prossimo, romantico viaggio in Salento, alla scoperta della pizzica e delle meraviglie delle nostre città del sud.

Nonostante fossi “assorta”, lo giuro, da questioncelle di lavoro, ho trovato modo di spulciare qualche rivista. Quello che mi lascia annichilita stamattina è scoprire l’anima depressa di Hong Kong: una città dove non è raro che gli uomini, a due settimane dal matrimonio, non ne vogliano più sapere del sesso.
Povere donne, non so che farei se mi trovassi in una situazione del genere! Voglio dire, se tuo marito non vuol più saperne, magari non è facile trovare un amante… Se mi togliessero il sesso, cambierei continente. Imbroglierei un vecchio danaroso e col malloppo mi trasferirei in una città lussuriosa di perdigiorno, dove la gente perde il 50% del tempo pensando a come conquistare una donna, a baciarla, amarla e a scrivere bigliettini amorosi! 

La città è dipinta come nevrotica, infelice, un posto in cui tutti “zampettano” fino allo sfinimento per assicurarsi un tetto sulla testa, stressati o ossessionati dal denaro e dal bisogno di averne sempre di più. Una città iperaffollata, iperinquinata dove tutti hanno fretta, la gente non trova nemmeno il tempo di salutarsi e i bambini, pure loro, non hanno tempo di giocare perché devono seguire lezioni d’inglese, di danza, di pianoforte… (Da un articolo di Kai Strittmatter pubblicato su Das magazin il 21 ottobre 2005, in italiano su Internazionale di agosto.)

Certo, l’impressione che si riceve dal sito per il turismo della città è ben diversa: date un’occhiata! E’ una città che amerete, abbagliante… Ma per chi ci va, attenzione: se avete malattie polmonari non dovreste metterci piede e, ultima cosa, tenete presente che a causa del rumore assordante del traffico, per strada è impossibile (tranne che per gli autoctoni) parlare al cellulare.

Bon voyage!

4 Responses to “Chi è stato a Hong Kong?”

  1. Giovy Says:

    … motivo in più per NON vivere a Honk Kong ma nella nostra graziosa Italia.
    E comunque l’articolo non esagera: lì la vita è davvero così caotica e stressante che molte persone si trovano davvero nella condizione di perdere tutti gli stimoli (e non solo quelli del sesso).

  2. Zizio Says:

    E’ uno dei problemi di alcune città e/o Paesi (pensa al Giappone anche): troppo lavoro e stress alle stelle. Poi, è chiaro, la gente ne subisce le conseguenze. :(

  3. Hexe Says:

    Io ci sono stata ad Hong Kong, per un tempo brevissimo e non turistico, e devo dire che ha anche un’anima diversa da quella di cui parlano.

    L’anima orientale di chi si ferma, giacca e cravatta, a piedi scalzi sull’erba a meditare durante la pausa pranzo.
    Scene ed atmosfere indimenticabili.

    Un bacione e buone vacanze

  4. Barbara Says:

    Concordo che tristezza… dovrebbero metterlo nel contratto matrimoniale con tanto di limite di prestazione minima sotto la quale si puù chiedere lo scioglimento ;)

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