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Chi ha visto MaOmetto?

Ormai è tutto un parlare di fanatismo, musulmani, dominio dell’Occidente, scontro fra culture, libertà di stampa e chi più ne ha più ne metta. C’è chi condanna il fanatismo islamico tout court, chi disserta sulle ragioni dell’Occidente, chi su quelle del Medio Oriente, chi dice che è sempre tutta una storia legata al petrolio e basta. A voler navigare su internet si leggono fiumi di opinioni (come ad esempio nei commenti a quest post) e perciò la prima cosa che mi sono chiesta è stata: perché aggiungere quello che io penso? Che valore può avere? Non sono mai stata in Siria, non conosco a fondo né la cultura islamica, né i dettagli di tutta questa incredibile sequela di eventi: vengono commissionati dei disegni su Maometto, li pubblicano in Danimarca, li pubblicano in Norvegia, poi vengono ripresi da altri giornali in nome della libertà d’opinione, le ambasciate prendono fuoco, delle persone vengono uccise, molte altre ferite.

Visto così viene da dire: il mondo è un delirio. Allora ho guardato queste famigerate vignette: raffigurano Maometto come un bandito, un kamikaze, un brutto ceffo con la scimitarra in mano e là per là mi chiedo se invece di Maometto non si stia rappresentando un’idea del musulmano così come lo vede l’Occidente, cioè come un fanatico violento e nient’altro. Non hanno niente di religioso, Maometto non è Maometto, ma un semplice rappresentante dell’Islam. Questa satira non mi pare scevra da offesa e rende colpevoli della banalizzazione e criminalizzazione di tutto il mondo islamico.
Nessuno mai converrebbe che in seguito alla pubblicazione di alcune vignette offensive sia logico rispondere dando fuoco a edifici e assassinando persone che poi non c’entrano niente. Ma credo che le reazioni fanatiche fossero prevedibili (proprio sapendo che una parte di Islamici sono fondamentalisti, ciechi, strumentalizzati da un manipolo di criminali contro i non-fedeli) e che pubblicare e ripubblicare e calcare la mano come è stato fatto non sia stato un modo per insegnare al mondo il principio della libertà d’opinione, ma un semplice gesto di prepotenza. Mi ricorda spesso mio padre il significato della parola libertà: libertà non vuol dire poter fare tutto ciò che si vuole, ma poter fare tutto ciò che non lede la libertà altrui. Denigrare Maometto vuol dire schiacciare i piedi ai musulmani: a che serve? Perché non si parla di libertà d’offesa invece che di libertà di opinione? Sono contraria alle censure, ma sono contraria anche agli insulti gratuiti. Tutti sanno che la sensibilità dei musulmani sull’argomento è altissima, in molti casi noi la vedremmo paranoica e siamo convinti d’aver ragione (e io pure ne sono convinta e se penso ai tribunali religiosi o all’infibulazione mi vengono i brividi), ma unirci compatti e sbattere loro in faccia la nostra idea di Maometto/dell’Islam, fosse pure solo una satira, è veramente un consapevole buttare benzina sul fuoco.

Il fanatismo ha senz’altro delle spiegazioni. Non lo giustificherò mai, sia chiaro, ma penso che cercare di capirlo sia la chiave per sconfiggerlo (se esiste questa possibilità). Ho letto giorni fa (ma non lo trovo più) un articolo molto interessante che parlava del complesso di inferiorità dei musulmani nei confronti dell’Occidente come spiegazione dell’ostilità che nutrono nei nostri confronti. E’ una cosa di cui non avevo mai sentito parlare, ma per un attimo mi è parsa un’illuminazione: immaginate a vivere in un mondo completamente “importato”, con la frustrazione di sapere che tutte le invenzioni da secoli appartengono all’Occidente, che le stesse armi che imbracci sono state inventate dal nemico, con la consapevolezza che è il tuo il mondo in ritardo… Il senso d’inferiorità è una molla potente per l’odio, e io credo che in parte questa tesi sia giusta.
In ogni caso, calmiamoci tutti e riflettiamo di più.

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