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Lu rusciu de lu mare

E’ dura da digerire. Le vacanze sono finite, il mare turchino di Riva di Ugento troppo lontano per una nostalgica capatina, i pranzi ormai tornati un affare di famiglia nel porticato, la doccia incredibilmente noiosa (vuoi mettere la casalinga, comoda, enorme cabina di cristallo con l’emozionante cabinino formato extrasmilzo con le porticine da far-west e il pulsante da premere continuamente per far uscire l’acqua del campeggio?) e niente più pigri pomeriggi all’ombra dei pini, coccolati da lu rusciu de lu mare (il rumore del mare).
Bello il Salento, davvero bello. La grande meraviglia è il mare, ma dove mettiamo lo spirito della gente, la musica del posto (pizzica e tarante) e le belle città, tutte da scoprire? Non parlo di gastronomia perché vivendo anch’io in Puglia non sono rimasta sorpresa dai pomodori secchi, la ricotta forte (da noi detta “dura”), l’olio d’oliva, la ricotta (eccellente), le orecchiette (pasta tipica della Puglia) eccetera.

Ho pensato però di tracciare un breve bilancio della mia esperienza, a uso e consumo di chi in Salento ci vuole andare, con promossi e bocciati.

Promossi
1. Il campeggio Riva di Ugento.
Nonostante sia necessario fare pre-campeggio all’arrivo fino al 21 agosto circa, data la folla incredibile di equipaggi che si riversano in questi 32 ettari di fitta pineta e nonostante all’inizio ci si perda facilmente come nel labirinto di Shining, questo campeggio ha una qualità rara e apprezzabilissima: le piazzole sono isolate visivamente l’una dall’alta per mezzo di enormi e selvatiche siepi. La privacy è garantita, non ci sono altoparlanti con fastidiosi annunci al mattino, né animatori invadenti in spiaggia e si affaccia direttamente sulla spiaggia (ma il mare non lo vedete). La chicca poi, è che ogni sera c’è il cinema all’aperto, completamente gratuito, per passare un piacevole dopocena. Bar e ristorante a prezzi onestissimi, per non dire stracciati (al ristorante una fetta di torta al cioccolato casalinga, calda, squisita, costa solo 2,50 euro). Ultima chicca: mai visto un campeggio con meno formiche in vita mia.

2. La pizzica.
Per me, il ballo più bello e sensuale di tutti i tempi. Danza di corteggiamento ballata nelle piazze salentine e fino agli anni ‘60 il modo principale per conoscersi e dichiararsi tra i giovani. In campeggio ho preso due lezioni e ho imparato il passo base, ma è solo l’inizio! Chi volesse lasciarsi conquistare dalla magia di questa danza può seguire I Calanti, il gruppo in cui balla la bravissima Pamela che è stata mia insegnante. Un’esibizione dal vivo vi lascerà senza fiato!

3. “Le tre sorelle
Se siete a Gallipoli e volete provare un’autentica pizza napoletana, dovete andare in questo ristorante del centro storico: non è economico (una pizza sta sugli 8 euro e si paga pure il coperto), ma non potrete mai pentirvene… Mai mangiata una pizza più buona in tutta la mia vita! Da non perdere poi i dolci, dalla pastiera alla sfogliatella con la ricotta, tutto fatto in casa e di una bontà incredibile.

4. Le cartoline.
Compratele e speditele perché sono bellissime e perfettamente rispondenti al vero…

5. Lecce.
Sicuramente una tappa imperdibile. E’ quella che mi ha conquistato e che è stato difficile lasciare la notte, dopo ore e ore passate a girare per strade, piazze e bancarelle. Se volete un gelato andate da Natale, un’enorme pasticceria proprio vicino piazza Sant’Oronzo (girando per il centro la trovate per forza).

Bocciato
Il Cantico dei Cantici
Ecco, fate davvero attenzione. A Otranto i prezzi non sono così alla mano come in altri posti del Salento e se vi trovate nelle soffocanti stradine del centro, assediati da ciotole campagnole, collanine da 30 centesimi e siete appena usciti dalla bella visita al castello aragonese, per cui siete stanchi e vorreste fermarvi per un aperitivo… per carità, non vi fermate al Cantico dei Cantici. E’ un bar stile fighetto-colto con musica abominevole simil-house e un menu già molto impegnativo. Non c’è praticamente niente, oltre la bruschetta, che costi meno di 8-9 euro. Voi vi sedete ai tavolini all’aperto, guardate la fiumana di gente che passa e ordinate un bicchiere di vino bianco e un “tortino” di zucchine e gamberetti, pensando che arriverà (dato il prezzo) una buona primizia da chef. Ecco, disilludetevi subito, e specie se avete fame, quando arriva la cameriera siete ormai già passati alla rabbia. Davanti a voi, in un ridicolo contorno di qualche fiammifero di lattuga e carota sconditi, un minuscolo, insignificante grumo di indefinibili ortaggi fritti. Niente paste di alcun tipo a formare il tortino di cui parla il menu, e l’unico sapore che sentite è il fritto (più piccolo del palmo della mia mano). Infine, con lo stomaco inferocito e ancor più, le povere papille gustative offese, dovete anche pagare il conto: 32 euro per due persone, con ogni bicchiere di vino che costava 6 euro.

Be’, unico neo della vacanza è stato proprio questo… Per il resto, vicino Otranto c’è la Grotta dei Cervi, che non si può visitare (perché la presenza dell’uomo altererebbe il delicatissimo equilibrio climatico che ha conservato questi graffiti per 6000 anni), ma contiene il più importante complesso di graffiti dell’epoca neolitica di tutt’Europa. Nel castello, a Otranto, c’erano foto e riproduzioni di questi disegni, dei sogni dei nostri antenati… Uomini e donne che guardano il sole, le stelle, vanno a caccia… Simboli misteriosi, l’unità nella dualità, riti di iniziazione con stregoni, cervi, gli uomini intorno al fuoco, le impronte delle manine dei bambini… L’emozione più forte della vacanza.

4 Responses to “Lu rusciu de lu mare”

  1. Giovy Says:

    Beh, cosa altro aggiungere a tutto quello che hai detto, se non che è stata davvero una bellissima vacanza, soprattutto per la compagnia (oltre che per i luoghi, che comunque restavano bellissimi)… :) Un bacio.

  2. Mia Says:

    @ Giovy: E due baci a te ;-)

  3. Zizio Says:

    Bene bene: sono contento che abbiate passato una bella vacanza! :)
    Io in Salento non sono mai stato: ma deve essere molto bello, non ne ho mai avuto dubbi. :)

  4. maria Says:

    Sono stata anche io al ristorante le tre sorelle a Gallipoli e devo dire che concordo con la descrizione.
    Durante la mia vacanza a Gallipoli ho potuto mangiare bene solo lì purtroppo. Dell’ articolo però non concordo sui prezzi, giacchè il prezzo medio di una pizza è sui 6 euro, considerando però che il prodotto è di prima qualità (e davvero non esagero) ne vale davvero la pena. Quanto al coperto, devo dire che oggigiorno è difficile trovare un locale altrettanto pulito e con le tovaglie di stoffa e non di carta (e vi assicuro che io di locali ne giro parecchi), SE PER AVERE CIO’ OCCORRE PAGARE IL COPERTO, ALLORA BEN VENGA.
    Aggiungerei solo un’ ultima cosa, se ci andate mangiate le candele al ragù napoletano e non ve ne pentirete, ciao a tutti.

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