Vintage, che passione!
Venerdì, Settembre 8th, 2006Da quando la moda ha fatto il suo ingresso in società, poche donne riescono a non essere soggiogate dai suoi dictat. E oggi, per essere très chic, non ci sono santi, bisogna indossare qualcosa di vintage. Lo dicono tutte le riviste di moda, e ormai qualsiasi donna che abbia velleità modaiole è corsa a saccheggiare il guardaroba della mamma o peggio, della nonna, alla ricerca di vecchie borse, vestitini anni ‘70, ma anche anni ‘50, cappelli riesumati… A Londra e New York, capitali del buon gusto, modelle piene di soldi e figlie di stilisti spulciano tra le bancarelle per comprare irresistibili scarpe a cinquanta centesimi, giacche retrò e vecchie maglie dalla forma alquanto strana.
Per quanto certi capi siano, secondo il mio gusto, a dir poco abominevoli (guardate qua o qua), non posso resistere al fascino di questo richiamo alla modernità fatto di pezzi del passato, per cui divento febbricitante all’idea di avere una giacca di velluto in stile antico, o un vestitino che ho visto da Max&Co, tutto colorato a righine, una cosa da urlo. Già me lo vedo addosso con degli stivaloni di meravigliosa pelle invecchiata… Anche se sarebbe un falso
Per me è impossibile andare a comprare roba antica autentica, per due valide ragioni:
1) Non ci sono bancarelle vintage da queste parti, e le cose vecchie che vendono fanno accapponare la pelle;
2) Ma voi le mettereste delle scarpe che hanno cinquant’anni di vita? Se fossero davvero splendide, quelle di lusso dell’epoca e ottimamente conservate (come questo vestito di Ungaro)…
Il punto infatti è questo: letteralmente vintage vuol dire d’annata, e si riferisce a cose di epoca precedente ma di eccellente, impareggiabile qualità, tale da essere di gran lunga superiore a quella della stessa cosa fabbricata in epoca contemporanea. Come fanno cose d’annata di grande qualità, allora, a costare pochi centesimi? È qui che i conti non mi tornano.
Ma le imitazioni moderne le compro lo stesso