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Ricordiamo Anna Politkovskaja

Forse un blog non sarà un giornale, ma può servire, nel suo piccolissimo raggio d’azione, a conservare una notizia per qualche giorno in più quando la stampa ufficiale non se ne occupa poi più di tanto. Sul sito del Corriere della Sera potete vedere uno stesso articolo della Hunziker di turno per giorni e giorni, intrigante specchietto per un pubblico di lettori molto più interessati alla prima volta di una soubrette che a qualsiasi altra cosa. L’angolo del pettegolezzo vip, insomma. L’adozione di Madonna di un bambino del Malawi sembra un affare di stato, se ne raccontano giorno per giorno tutti i particolari.

Qui invece voglio ricordare una grande giornalista, Anna Politkovskaja. Lo scorso sabato, il 7 ottobre, i suoi connazionali russi l’hanno assassinata a Mosca: una soluzione “politica” a un problema annoso, una falla nel corrotto e censurato sistema giornalistico della Russia. Una donna che diceva solo la verità, a qualunque costo, che si è occupata con dedizione e passione al conflitto in Cecenia, che ha scritto sempre e soltanto la verità. Era insomma una giornalista come pochi al mondo, ma come dovrebbero essere tutti, scrivendo senza lasciarsi corrompere dalla politica, senza propagandare, senza smussare, senza celare parti della verità.

“Anna Politkovskaja è una giornalista del settimanale russo Novaja Gazeta e dal 1999 segue la guerra in Cecenia. Con i suoi articoli ha sfidato la censura di Mosca, parlando delle atrocità commesse dall’esercito russo contro la popolazione civile. Nel febbraio del 2001 è stata arrestata dai militari russi ed espulsa dalla Cecenia. Malgrado le minacce ricevute dalle forze di sicurezza ha continuato a scrivere dalla zona del conflitto. Il commando ceceno che ha preso in ostaggio quasi ottocento persone nel teatro Dubrovka di Mosca ha chiesto che fosse lei a condurre i negoziati con le autorità…” (da Internazionale).

Tutti gli articoli pubblicati dalla Politkovskaja su Internazionale, sono disponibili online. Per riflettere sul conflitto ceceno, ma anche per conoscerla.

2 Responses to “Ricordiamo Anna Politkovskaja”

  1. Marco Says:

    Grazie della segnalazione!
    Ti segnalo una mia recensione al libro-reportage “Cecenia, il disonore russo” di Anna Politkovskaja, che puoi trovare su Popinga, a questo indirizzo.

  2. Zizio Says:

    Se tutti i giornalisti facessero davvero il loro lavoro sarebbe molto più difficile fermare l’informazione e probabilmente vivremmo in un mondo diverso. E invece è tutto embedded … ibò! :(
    Mi segno il link … :)

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