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Di nuovo a casa

E di nuovo a lavoro, anche se con un senso di stranimento veramente potente. Sì, faccio le cose, ma il cervello non è molto felice di collaborare. Riprendere a fare la vecchia vita è un peso persino nelle cose piacevoli, come uscire, leggere in camera mia. Semplicemente sono stata così bene che ora non riesco a capacitarmi che sia finita! Ogni santa volta che parto e vado via non sento alcun bisogno di tornare a casa, nessuna nostalgia. Al contrario, subito mi affeziono alla gente nuova, al posto, alle specialità gastronomiche (ho mangiato brasato di cervo con polenta e i magnifici casoncelli bergamaschi… e che dire dei funghi porcini di Montecampione?) al punto che penso sempre di essere una specie di nomade, una che non è attaccata per niente al posto in cui vive. In effetti penso che sia proprio così.

La settimana passata in montagna mi ha lasciato addosso un benessere incredibile che mi è entrato nelle ossa e mai mi sono sentita così riposata, rilassata nonostante ore di treno, una notte insonne… talmente ben predisposta verso la vita e completamente guarita dal morbo del sonno che nemmeno mi riconosco più. Montecampione è discreta, nascosta tra abeti lussureggianti, così rarefatta che pare far parte della natura. Nel silenzio di quei giorni ho goduto di enormi distese del più bel verde che potessi immaginare, di decine di api pelose che ronzavano miti di fiore in fiore, del gorgogliare pacifico di un ruscello perso nel bosco, dei tramonti rossi che infuocavano le villette già rossicce, del suono la notte di uccelli mai ascoltati. Ho anche trovato una ragione di vita: trovare dei funghi.
Nonostante Giovy sostenesse che i funghi si trovano in autunno, mi sono accanita e lasciata accecare dal desiderio fortissimo di trovarne anch’io. Mai visto un fungo in un bosco! Così, anche se non sembrava ci fossero grandi speranze lungo i sentieri, ho rovistato sotto le foglie, ho setacciato sotto tutti gli alberi animata da una cocciutaggine insolita per me, persino mi sembrava di sentirne l’odore nell’aria, ho cercato, cercato per un sacco finché… eccoli! In bella mostra proprio sotto il mio naso e così grossi che certo non c’era bisogno di affaticarsi per scorgerli! La soddisfazione è stata enorme, accresciuta ulteriormente dal fatto che Giovy non avrebbe puntato un centesimo su un simile ritrovamento :-)

Così i beati giorni di ozio e fatica montanara sono scivolati via pigramente. Abbiamo letto (ho finalmente iniziato a leggere l’ultimo romanzo di Ian McEwan), giocato a ping-pong all’ultimo sangue, cucinato tutto quello che ci andava, passato un numero incredibile di ore a letto, anche visto un film al cinema: In due per un delitto, una commedia francese insolitamente brillante, tratta da una storia di Agatha Christie, in cui si ride, c’è suspance, ma la cui soluzione finale non mi ha entusiasmato quanto il resto del film.
Infine Verona. L’emozione grandissima di vedere l’arena riempirsi, le luci tremolanti delle candele accendersi secondo il tradizionale rituale prima dell’opera e poi lo spettacolo emozionante della fine di Tosca e del suo amore, il pittore Cavaradossi… Durante l’aria “E lucean le stelle” abbiamo avuto i brividi e alla fine l’arena tutta è esplosa in un’ovazione: il cantante ci ha concesso un ancora più emozionante bis ricominciando a cantare il suo amore per la vita…

Vorrei essere ancora a Verona, per le sue strade deliziose, seduta su una panchina con un occhio all’arena, oppure a piazza Erbe. Invece è stata una notte fugace, una specie di sogno inconsapevole che si è concluso all’alba, quando la luce trasforma ogni cosa, la stazione ritorna alla vita, l’odore dei cornetti si mischia al suono metallico di una voce registrata e tu sali sul treno che ti porterà via.

7 Responses to “Di nuovo a casa”

  1. Barbara Says:

    bentornata!! Ogni tanto serve proprio staccare per ricaricarsi :)
    Io però al contrario di te sto talmente bene a casa mia ( sarà
    anche che forse tu vivi con i tuoi se non erro mentre questa casa
    è proprio mia di MisterN e Chicco) che torna sempre con grande piacere
    anche se in vacanza sono stata bene

  2. Mia Says:

    @ Barbara: In effetti ricordi bene, vivo con i miei genitori, per cui non è la stessa cosa. Non so se avrò mai una mia casa qui, faccio veramente fatica ad immaginarlo…
    Grazie per il bentornata :-)

  3. emptyspiral Says:

    Si, staccare è sempre salutare. Io ho fatto solo due giorni in montagna, ma mi hanno aiutato molto.
    Mi spiace non avervi salutato, ma sono contenta che ti sia piaciuta Verona.
    Io amo la mia città d’estate, è un gioiello che ricompensa i lunghi mesi invernali in cui si vede solo grigio…

  4. margetta Says:

    il racconto delle vostre vacanze mi ha suscitato la curiosità per la montagna (che io non apprezzo molto) ed un brivido al ricordo dell’Arena…
    un caloroso abbraccio di bentornata!

  5. Mia Says:

    @emptyspiral: Grazie per avermi detto che d’inverno Verona è grigia… Mi ripaga della sofferenza che ho provato per non essere una Veronese (e in quel caso il mio nick sarebbe stato Giulietta!)

    @margetta: questa è stata la mia prima vacanza in montagna e anch’io ero scettica, ma ti garantisco che è un ritorno alle origini. Il mare, invece, è spesso un luogo di caos e delirio… Un grande abbraccio anche a te, anche se vorrei essere di nuovo in partenza :-)

  6. Zizio Says:

    Com’è bello andare a giro in vacanza … E’ una cosa a cui anch’io non so resistere … :D

  7. Arcadi Says:

    ti assicuro che vi penserò dalla settimana prossima a quota 1500 quando porterò Chiara a prendere un pò d’aria nuova……..

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