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Archive for Gennaio, 2006

L’automobile dei sogni

Lunedì, Gennaio 16th, 2006

Chi non ha un ideale di automobile? Un marchio amato, a cui essere devoti (come gli innumerevoli alfisti), un modello che rappresenta uno stile di vita, come un fuoristrada, mezzo tra l’altro di incomprensibile utilità, visti i consumi incredibili di carburante (alla faccia dell’ecologia e del risparmio energetico)…

Io l’ho vista oggi, per caso, la macchina dei miei sogni. Non l’avrò mai, questo è sicuro, a meno che non si innamori di me uno sceicco che senza pretendere niente in cambio me la spedisca a casa con un conto astronomico per il mantenimento… Sapevo che avrei amato una BMW, così, mentre guardavo quasi indifferente delle belle Porsche, eccola, lei, la M5! Se non fosse che su questo blog le foto vengono caricate in un formato indecente, avrei già pubblicato una foto di questa meraviglia per stroncare il fiato a tutti gli eventuali lettori… Comunque la potete vedere qui.

Dio, che goduria solo guardarla!

Pensate a poterla toccare! O entrarci dentro!

Vado a prendere un calmante…

Dream brother

Lunedì, Gennaio 16th, 2006

Ormai dovrei essere abituata al fatto che il cielo è grigio. Eppure mi è ancora più insopportabile, mi senbra che questo grigio mi stia entrando dentro, goccia a goccia, per ammalarmi il sangue.

Con la testa intossicata riesco solo a pensare di partire. Ho passato un weekend casalingo, ma non claustrofobico (e io sono facile alla claustrofobia). Ho visto tre film, e dal vuoto che sento nella memoria deduco che in fondo nessuno dei tre mi ha fatto battere il cuore. Be’, a parte la paura terribile per Alta tensione finché il finale ridicolo non mi ha reso completamente indifferente a qualsiasi spargimento di sangue.

Be’, in qualche modo si va avanti. Vediamo dove andiamo a finire.

Festen

Venerdì, Gennaio 13th, 2006

Ultima apparizione mondana, datata 5 gennaio 2006. Non era una riunione di famiglia ed è andata senz’altro meglio di quella di Vinterberg, ma chissà come il suo film mi è venuto in mente…

Festen, di Thomas Vinterberg (1998), mi fece venire il mal di testa… Delizioso, se non avesse aderito così ciecamente ai canoni dettati dal Dogma 95 di Lars Von Trier. Probabilmente quando quel geniaccio di Von Trier decise che un film doveva essere diretto senza luci artificiali, con il suono rigorosamente in presa diretta, con la telecamera a mano (senza artificiosi carrelli) eccetera eccetera aveva appena scolato qualche grappa di troppo. Gli altri l’hanno preso sul serio, mentre lui ha saggiamente cambiato bandiera.

Perle di saggezza

Venerdì, Gennaio 13th, 2006

Non bisogna mai cercare di capire una donna. Le donne sono delle immagini; gli uomini sono dei problemi. Se vuoi sapere che cosa una donna veramente intenda (il che comunque è sempre pericoloso) guardala, non ascoltarla. (Oscar Wilde)

Lunedì

Lunedì, Gennaio 9th, 2006

Comincia un’altra settimana… Non è che mi dispiaccia particolarmente di essere a lavoro, ma sarebbe senz’altro più semplice se ci fossero più di 11 gradi in ufficio (aspettiamo nuovi rifornimenti di gas, ma la Russia non c’entra) e se lo stomaco non risentisse ancora della pizza di ieri sera. In compenso posso ritenermi senz’altro guarita dalla sindrome della domenica: una grave forma di insofferenza per la quiete mattutina, i rintocchi solitari delle campane, i negozi chiusi, la gente fuori chissà dove, niente di veramente interessante da fare, l’agonia del pranzo a base di sugo di carne (be’, meglio quello che niente).

Finito l’odio per la domenica, si è pure smorzato l’entusiasmo per il lunedì (che era il mio giorno preferito della settimana), che però non è scomparso del tutto, giuro. Il lunedì è bello! Mi dà un senso di conforto.

Ecco i primi starnuti. Tanti saluti dalla Siberia…

Si comincia!

Venerdì, Gennaio 6th, 2006
Avevo dimenticato quante volte io sia capace di scrivere e riscrivere qualcosa, sono forse eccessivamente esigente… (forse). Ma da qualcosa bisognerà pur cominciare, e visto che la scelta ora come ora pare umanamente impossibile, o perlomeno è impossibile effettuarla in tempi ragionevoli, lascio queste tre righe come segno tangibile di questo tentativo, insieme ad una sconcertante confessione: a volte proprio non sono ragionevole.